Uno scudetto vinto con il Napoli (con il famoso episodio della monetina lanciata contro di lui dai tifosi dell’Atalanta), una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa, con un gol segnato in finale contro lo Stoccarda e una Coppa America vinta con il Brasile, con cui ha collezionato 36 presenze. Ricardo Rogerio de Brito, per tutti Alemao, è stato uno dei centrocampisti più forti e completi ammirati nel campionato italiano. Lunedì 22 novembre compirà 60 anni. Un traguardo importante, alla luce di ciò che è accaduto a giugno, quando a causa del Covid venne ricoverato in condizioni gravi. “Prima non pensavo che i compleanni fossero importanti – racconta il brasiliano – ma dopo aver visto la morte a causa del Coronavirus il mio pensiero è cambiato. Bisogna vivere sempre al massimo perchè non sai cosa ti aspetta dopo”.
Alemao ricorda Maradona: “Lo ammiravo tantissimo”
Alemao ha da tempo lasciato il mondo del calcio. Dopo le esperienze italiane con Napoli e Atalanta, è tornato in Brasile e dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo, lavora in un’industria chimica e inoltre ha una società, con un suo amico argentino. E’ stato compagno di squadra di Diego Armando Maradona, che ha ricordato con affetto: “Il pensiero che non ci sia più è un ricordo che nessuno voleva avere. Meritava di vivere di più recuperando le sue condizioni di salute. Abbiamo vissuto dei bei momenti non solo in campo. Ci siamo frequentati anche con le famiglie. Sarà sempre un ricordo bellissimo per tutta la vita. Aveva una personalità forte, faceva la differenza sempre e comunque. Protestava contro le cose sbagliate e lo ammiravo anche per questo”.