Per il suo ritorno a Milano dopo l’esonero, Spalletti ha solo un dubbio

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Spalletti di dubbi ne ha davvero pochi: forse, l’unico, è quello tra Politano e Lozano con il primo che pare favorito rispetto al messicano dalla lingua lunga. Perché, chiaro, non ha detto nulla di fastidioso («Vorrei andare a giocare in una squadra più forte») ma è lo spirito autolesionista che non va giù: perché rovinare da soli questo clima di festa? . La cattiva notizia del giorno è lo stop per Ounas a cui è stata diagnosticata una elongazione del muscolo retto femorale sinistro. La squadra, a un certo punto, si è spostata sul campo più lontano, probabilmente per provare qualche soluzione su calcio piazzato. Quegli schemi cari a Spalletti che torna a Milano a due anni e mezzo dal suo esonero. Si affida a Osimhen e Insigne, i due attaccanti che tornano dalle rispettive nazionali con umori differenti: perché il playoff della Nigeria è un successo, quello dell’Italia una mazzata. Insigne da piccolino ha fatto un provino con l’Inter ma venne scartato da Beppe Baresi perché troppo basso. E San Siro non è proprio il suo campo perfetto: non ha mai segnato, ha rimediato due cartellini rossi ed è lo stadio di Italia-Svezia, dove rimase in panchina per tutto il tempo. Politano avverte, l’ex di turno: «Ci aspetta una battaglia, ma è una partita da vincere contro quella che per me resta la favorita per lo scudetto». Vincere significa far precipitare l’Inter nell’abisso del – 10. Fonte: Il Mattino

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