È uscito il brano “El D10S DEL FUTBOL” di Ross (all’anagrafe Valerio Rossano). Fa parte della TRILOGIA DEL D10S dedicata a Maradona per celebrare non solo le gesta indimenticabili dell’immenso Campione ma anche il Diego ‘UOMO’, tra valori, successi, passione, fragilità e momenti bui. Ross ha esorcizzato il grande dolore per la scomparsa del D10S del calcio – realizzando per sé e per tutti coloro che hanno davvero amato “el pibe de oro” – questa TRILOGIA con tre brani inediti dedicati rispettivamente a “Padre”, “Figlio e “Spirito (non) Santo”, con chiara ispirazione alla Divina Trinità ma in chiave del tutto laica. La Trilogia è stata suddivisa in III Atti di Fede (calcistica e non).
Il primo e secondo atto di Fede
Il I atto con il brano intitolato “Diego non si fa”, è quello dello “Spirito non Santo” inteso come lutto nell’anima e dolore per la grave perdita. Il II atto con il brano Maradò, è quello del “Figlio” inteso come Diego “UOMO”. Il racconto della storia di Diego Armando Maradona, dalle umili origini di Villa Fiorito fino alla consacrazione eterna all’immortalità.
Il terzo atto di Fede
Il III ed ultimo atto, appena pubblicato, nel mese in cui ricorre la sua nascita e anche il primo anniversario della sua prematura scomparsa, è quello del “Padre”, ovvero dedicato a Maradona “D10 DEL CALCIO”. È il brano della celebrazione del mito, un alleluia pagano per celebrare le mistiche gesta del più grande giocatore di tutti i tempi. È il brano della condivisione globale della sua leggenda immortale. Non a caso è stato scritto e cantato in spagnolo. Un ‘tango latin partenopeo’ che viaggia tra le melodiche sonorità di una chitarra classica napoletana, e le note di una fisarmonica tutta argentina.
Le parole del cantante
“Un omaggio da un figlio di Napoli, tempio calcistico del D10 Maradona, per tutti i fratelli d’Argentina, culla natia del piccolo Diego “UOMO” – dichiara Ross – uniti per sempre in un unico e grande abbraccio immortale nel nome di D10S”. “Questa canzone non a caso si chiama “EL D10S DEL FUTBOL” – continua Ross – e chiude definitivamente il cerchio della mia Trilogia e della “Parabola del Diez” …la parabola che narra di una leggenda immortale che ho voluto raccontare attraverso la musica, ma di cui parlano già vicoli, strade, persone e quei murales che da quando non c’è più Diego, hanno colorato di “10” tutte le città del mondo. Una leggenda immortale scritta sulla pelle di un piccolo niño di Villa Fiorito, direttamente dalla sacra e (albi)celeste “Mano de D10…”
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Fonte: CdS