In pochi avrebbero osato affermare, nell’agosto del 2004, in una delle giornate più dolorose per il calcio napoletano, che di lì a poco un visionario di nome Aurelio De Laurentiis avrebbe rilevato la società azzurra e, nel giro di pochi anni, l’avrebbe riportata ad altissimi livelli, nel calcio che conta, quello che fa sognare anche tutti gli appassionati di scommesse calcio.
La grande gioia del ritorno in Serie A
Come raccontato sul blog sportivo L’insider, il Napoli, nel corso della stagione 2006/07 si riappropria finalmente della cara e vecchia denominazione SSC Napoli. A questo punto, è chiaro che tutti i fili con il passato sono stati riannodati, in particolar modo creando un legame con la data di fondazione del club, ovvero il primo agosto del lontano 1926.
L’obiettivo della nuova società non può che essere il ritorno nella massima serie, che arriva, come uno dei regali più belli, nel mese di giugno del 2007, per la precisione il 10, quando il Napoli certifica un campionato spettacolare con una promozione che non è mai stata messa in discussione nemmeno per un istante.
Un entusiasmo che non si vedeva da decenni accompagna il ritorno in A della squadra: in quest’epoca, che da tanti addetti ai lavori, viene chiamata come quella del “Rinascimento Napoletano”, ecco che il patron De Laurentiis piazza due colpi che saranno destinati a cambiare fisionomia e destino della squadra, ovvero Marek Hamsik, che arriva dal Brescia per una manciata di milioni di euro, ed Ezequiel Lavezzi, preso dal San Lorenzo per una cifra che si aggira intorno ai 6 milioni di euro.
Una neopromossa che conquista subito l’Europa? Un sogno ad occhi aperto anche per il presidente che, ambizioso più che mai, dichiara di non volersi più fermare. In effetti, la strada, quella giusta, è stata ormai intrapresa, anche se i preliminari di Europa League con il Benfica spengono sul nascere il desiderio di palcoscenici continentali dei tifosi azzurri. In realtà, però, il Napoli sui campi di livello europeo ci tornerà nella stagione 2010/2011, facendo dalla porta principale, ovvero con l’accesso in Champions League al termine di una cavalcata che difficilmente si può dimenticare. Quella Coppa dei Campioni che gli azzurri avevano ammirato solo con Maradona, eppure in sette anni il progetto di De Laurentiis ha dato una nuova veste e forma ai sogni dei tifosi partenopei.
Il primo trofeo
E, come tutte le storie più belle, non poteva che arriva il lieto fine che, in questo caso, è rappresentato dal primo trofeo che si è messo in tasca da presidente Aurelio De Laurentiis. Stiamo parlando della Coppa Italia che è stata vinta al termine della stagione 2011/2012, che è passata alla storia per due motivazioni in modo particolare.
In primo luogo, perché la squadra azzurra tornava ad alzare un trofeo ufficiale dopo un’assenza di ben 25 anni. In secondo luogo, poi, perché in finale Hamsik e compagni, con una prestazione che ha rasentato la perfezione, hanno avuto la meglio nientemeno che degli acerrimi rivali della Juventus, con i bianconeri che sono stati sconfitti con il risultato di 2-0.
Una vittoria netta, che acquista ancora più valore per via del fatto che, in quella stagione, la prima di Conte sulla panchina della Juve, i bianconeri avevano disputato un campionato pazzesco, senza mai perdere un match prima di imbattersi nel Napoli in finale. E, da quel momento in poi, tante altre soddisfazioni sono arrivate, come la musichetta di Champions League che ormai è diventata di casa al San Paolo, oppure gli altri trofei che hanno riempito la bacheca, ovvero altre due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.
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