Il Napoli va forte, è primo in classifica se anche in condominio con il Milan; di pari passo cresce e si gonfia di parole e polemiche la vicenda dell’assenza dei fans ed ultras, i gruppi del tifo organizzato che disertano il Maradona. Perché non possono tifare a modo loro, cioè sbandierare i vessilli, cantare, saltare perché con questo comportamento da un lato limitano la visuale agli altri spettatori e dall’altro cambiano posto. Essendo tutti numerati scattano le multe. Perché l’ingegnoso sistema di videosorveglianza dell’impianto di Fuorigrotta ha le telecamere puntate sui due settori più caldi e popolari del tifo, le curve, dove storicamente siedono i gruppi organizzati del tifo. Le multe sono già arrivate dalla partita con la Juve e da li è iniziato lo sciopero del tifo organizzato che diserta il Maradona.
Loro vorrebbero una fans zone, come esiste in molte parti d’Europa, senza posti numerati e con la libertà di esprimere la loro esuberante fede azzurra. Ma al riguardo le regole sono molto chiare: è impossibile. Un dibattito forte in città, nelle radio e nelle televisioni napoletane che sta coinvolgendo due big della giunta del sindaco Gaetano Manfredi. Si tratta di Edoardo Cosenza che ha la delega alle Infrastrutture, tifosissimo del Napoli e assiduo frequentatore delle curve. E Antonio De Iesu, ex questore e vicecapo della Polizia che ha la delega alla Legalità e alla Polizia Municipale. Entrambi mettono al primo posto il rispetto delle regole ma con sfumature diverse tanto che ne è venuto fuori una sorta di duello pubblico.