Le pagelle azzurre – Roma-Napoli, Koulibaly è un muro ma Zielinski è spento e Lozano spuntato
Un inizio volutamente timido con poco palleggio e accelerate anche temerarie: appena può il Napoli prova ad arrivare in porta con le sue verticalizzazioni. È un 4-3-3 con Insigne e Politano molto bassi anche in fase di possesso anche perché i romanisti sono incollati agli azzurri, con una uomo a tutto campo. Difesa del Napoli quasi a tre, con Rui alto. Poi la Roma molla in intensità e il Napoli prende il volante e così anche il sincronismo tra Anguissa e Fabian migliora e pure Zielinski ne trae vantaggio. Prende un palo e scheggia una traversa, il Napoli. Poi il match diventa davvero un duello dove le squadre si sfidano a singolar tenzone, ovvero a viso aperto e a tambur battente. Scintille continue e la sensazione che in ogni istante possa succedere qualcosa. Invece finisce 0-0.
6 Ospina
I pericoli ci sono, ma non è mai davvero chiamato ad un intervento vero: Abraham sfiora il palo ed è l’unico vero brivido. Qualche buona uscita e sempre preciso quando partecipa alla manovra. Che guizzo sul traversone rasoterra di Vina. Per il resto è una notte da cardiopalmo, ma lo specchio la Roma non lo centra mai.
6,5 Di Lorenzo
Si propone con forza, costringendo Mkhitaryan a più di un inseguimento, aspetto che ha limitato molto l’armeno. Legge sempre con attenzione le azioni giallorosse, trovando diversi anticipi ma anche abile nei vari corpo a corpo. Sbanda in qualche ripartenza nel finale, ma difficile che faccia dei pasticci.
6,5 Rrahmani
Molto bravo a tenere Abraham spalle alla porta: nessun intervento in scivolata, nessun salvataggio eclatante, ma il suo è un lavoro pulito e preciso. Ovvio, la punta della Roma gli sfugge via qualche volta. Nel finale è costantemente sotto pressione ma lui mantiene una flemma che è indice della sua maestria.
7,5 Koulibaly
È un muro che nessuno riesce a scalfire. E lo fa fino all’ultimo secondo. Salva l’1-0 con un intervento perfetto su Pellegrini al 7’, gioca come play aggiunto quando Fabian è schermato dal 4-4-2 della Roma in fase di non possesso. Nessun errore in copertura, anche e soprattutto su Zaniolo.
6,5 Mario Rui
Alto e largo. Deve adattarsi alla spina di Zaniolo e Karsdorp che sono le frecce giallorosse più pericolose e lo fa mettendosi in discussione, Insigne e soprattutto Zielinski non riescono a regalare il giusto sostegno ed arrivano diversi spunti pericolosi per Ospina. Karsdorp gli toglie la gioia del gol.
6,5 Anguissa
Primo tempo meno lucido rispetto alle altre gare, la velocità di palleggio della Roma mette in difficoltà la sua interdizione, ma partecipa con intelligenza e forza alla manovra. Poi cresce quando la squadra prende il pallino del gioco e ricade in qualche amnesia quando c’è solo da correre.
7 Fabian Ruiz
Pellegrini si mette sulle sue tracce per limitarne il raggio d’azione, gioca un numero elevato di palloni, con un dinamismo importante e sempre con precisione. Quando la palla ce l’ha la Roma, pare vagare. Da regista ha un passo in più. Poi la sua imbucata per Politano è gigantesca.
5 Zielinski
Cristante prova a schermarlo e ci riesce spesso. Scende in campo non sempre con una gamba reattiva e trova pochi buoni corridoi. Rischia la frittata al 27’, quando si fa sradicare banalmente il pallone dallo stesso Cristante. Vaga meno nella ripresa ma perde troppi duelli che rischiano di far passare dei guai.
6 Politano
Punta Vina con continuità, salta in diverse circostanze l’uruguaiano e riesce a trovare spunti interessanti. In fase difensiva, sempre attento su Mkhitaryan e sono tante le situazioni in cui rincorre gli avversari sulla fascia. Poi sguscia via in area per l’occasione d’oro di Osimhen.
7 Osimhen
Ci arriva sempre sulla palla lunga, anche se sporca: Mancini ed Ibanez ci mettono il fisico fino al limite del consentito. Ed è così che si salvano al 61’ con la palla che va sul palo. Gara di lotta pura, merita un encomio per come riesce sempre a creare un pericolo su ogni palla possibile. Rischia con quel calcetto a Mancini.
6 Insigne
Prestazione di spessore anche se limitato dalla possibilità di giocare pochi palloni. Nel finale di frazione prova la giocata, con un tiro alto, ma nel complesso dialoga bene con i compagni, rientrando in fase di possesso in posizione di trequartista centrale. Tanto sacrificio ma meno brillantezza di altre notti.
5,5 Elmas
Va meglio quando si sistema all’esterno del campo, al posto di Insigne. Ma va in sofferenza, spesso in apnea. L’impressione è che patisca un certo tipo di partita, quando bisogna correre e sacrificarsi. Infatti dal suo lato gli saltano spesso sul collo e la Roma recupera spesso palloni delicati e pericolosi.
5,5 Lozano
Il messicano doveva dare una iniezione di freschezza e di inventiva gettandosi negli spazi. Però non è né temerario né prudente, si piazza lì come se fosse un passeggero da farsi trasportare. Si piazza anche lui da un certo momento nella mediana e evita che le acque possano straripare.
sv Mertens
Si piazza proprio alle spalle di Osimhen, gira attorno all’attaccante nigeriano ed più vicino di Insigne alla porta. Per il resto non è la sua sera, si vede, anche se ci prova a gettarsi nel mucchio selvaggio provando a gettare benzina nella linea difensiva della Roma che così blindata non appare.
7 Spalletti
L’impatto degli azzurri non è da prima della classe eppure l’impressione è che il tecnico abbia studiato tutto a tavolino. Doveva far sfogare la Roma e lo fa senza rischiare quasi mai. Non stravolge mai le sue convinzioni tattiche, ha coraggio e dà coraggio. Da un certo momento in poi ecco la squadra capolista: il Napoli prova a vincere ma rischia anche di perdere. Resta l’imbattibilità. Non è poco.
Foto (Il Mattino)
P. Taormina (Il Mattino)