Allan contro il Napoli, Ancelotti: «Non sentii le offese a De Laurentiis»

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Sei ore per ascoltare, annotare, riflettere: tanto è durata la seduta del collegio arbitrale voluto dal Napoli per chiedere una multa ad Allan pari al 50% (la stessa chiesta a capitan Insigne ma contro il quale non è stato ancora attivato l’arbitrato) di una mensilità del suo stipendio per i fatti seguenti Napoli-Salisburgo del 5 novembre 2019. Si tratta di quella che è passata agli annali come la notte dell’ammutinamento. A coordinare la seduta è stato l’avvocato napoletano Arturo Frojo (nominato dal Tribunale) che ha gestito l’ascolto dei vari teste. Da una parte quelli chiamati da chi rappresenta Allan nell’arbitrato, il legale Roberto Ninno (nominato dall’avvocato Gianandrea Pilla che assiste il brasiliano in questa vicenda) e dall’altro quelli chiesti da Bruno Piacci, designato dallo storico legale del club azzurro, Mattia Grassani.Sei i testimoni chiamati sponda Allan: quattro di questi, però, Insigne, Milik, Maksimovic e Lozano non sono stati presenti né fisicamente né in videoconferenza. Tutti hanno addotto motivi professionali per la mancata testimonianza. Si sono presentati in videoconferenza, invece, Carlo Guerra (preparatore atletico del Napoli all’epoca dei fatti) e Carlo Ancelotti, collegato da Madrid. Nominati da Piacci e presenti in videoconferenza, il ds azzurro Cristiano Giuntoli ed il suo vice, Giuseppe Pompilio: entrambi presenti nello spogliatoio dopo la gara con il Salisburgo.Nella prossima seduta che si terrà tra qualche settimana, saranno ascoltati Elseid Hysaj (chiamato a testimoniare dall’arbitro di Allan ed ha già confermato che sarà presente) ed il vicepresidente azzurro, Edo De Laurentiis.Il Napoli chiede la sanzione più alta ad Allan per l’atteggiamento avuto la notte tra il 5 ed il 6 novembre proprio nei confronti di Edo De Laurentiis, con tanto di frase offensiva nei confronti del dirigente partenopeo (I centomila euro mettili nel c…) quando già si paventava una possibile multa per la mancata presenza in ritiro nel centro tecnico. La difesa di Allan verte sul concetto stesso di ammutinamento: il Napoli non ha mai parlato di ritiro punitivo, Allan all’epoca dei fatti era convocato ma infortunato (come dimostra un certificato del medico sociale Canonico che aveva prescritto 15 giorni di stop) e come indisponibile non poteva partecipare al ritiro chiesto dal club per migliorare le performance. Era presente come tesserato convocato. Ancelotti ha confermato che Allan era convocato, ma non schierabile (infatti, non figurava neppure in panchina). Il tecnico del Real ha anche aggiunto di esser stato contrario al ritiro voluto dalla società, ma di non aver ascoltato quella frase rivolta al vicepresidente.Diversa, invece, la deposizione dei teste voluti dall’avvocato Piacci. Il ds Giuntoli ha parlato dello screzio tra Allan e il vicepresidente, confermando anche le esternazioni rivolte dal centrocampista oggi all’Everton al numero due di casa azzurra. Anche il vice Pompilio ha confermato questa versione. Difficile, al momento, comprendere quale possa essere l’orientamento dell’arbitrato: potrebbero essere determinanti le deposizioni di Hysaj (il cui arbitrato è stato attivato dal Napoli pochi giorni dopo il suo addio) e quella dello stesso Edo De Laurentiis. La seduta delle prossime settimane non porterà alla decisione, a quello che tecnicamente è chiamato lodo. Ci sarà un’ultima sessione per la fine di novembre dove sarà anche emesso il lodo che porrà fine all’ultimo rapporto pendente tra Allan ed il Napoli. M. Giordano (Il Mattino)

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