ESCLUSIVA – F. Turrini (ex calciatore): “Spalletti? Determinante per la squadra sul piano psicologico. Raspadori è un ragazzo d’oro”
In questo momento il campionato di serie A è fermo, viste le gare delle nazionali, ma ci sono i mini bilanci per le prime sette giornate di campionato. Il Napoli è primo a punteggio pieno e c’è la voglia di non fermarsi. Di questo, ma anche sul momento del settore giovanile e su Raspadori, ilnapolionline.com ha intervistato l’ex calciatore del Napoli ed ex tecnico del Sassuolo Primavera Francesco Turrini.
Tu hai allenato ai tempi del Sassuolo Primavera Giacomo Raspadori. Quale ruolo secondo te si esprime al meglio e com’è fuori dal campo? “Giacomo (Raspadori), si esprime al meglio come ”falso nueve”, anche se in passato ha giocato come esterno d’attacco. Nel ruolo di punta però riesce a dare il massimo a livello tecnico e negli inserimenti in zona gol. Fuori dal campo è un ragazzo d’oro, molto umile e con tanta voglia di migliorare e crescere al tempo stesso”.
Secondo te, in un momento che la nazionale italiana non riesce a trovare continuità in zona gol, quanto Raspadori potrebbe dare il suo contributo in attacco? “Secondo me Raspadori ha le caratteristiche per far bene anche in nazionale. Mi auguro che quanto prima possa trovare la titolarità con la maglia dell’Italia e dimostrare i progressi visti già con la maglia del Sassuolo in tutti questi anni”.
Restando in casa Sassuolo, che ne pensi del neo arrivato in panchina Alessio Dionisi? “Premesso che gli allenatori alla fine vengono giudicati dai risultati, come tutti del resto, è un tecnico che sa farsi valere. Io non sto da un paio di anni nel Sassuolo, ma chi sta nell’ambiente neroverde, ne parla di un allenatore davvero preparato e può certamente farsi valere. Alla fine mi auguro che possa dimostrarlo e che i risultati alla fine gli daranno ragione”.
Hai visto e commentato il Napoli in occasione dell’amichevole contro la Pro Vercelli. Secondo te quali corde ha toccato Spalletti al gruppo azzurro? “Mister Spalletti non lo scopriamo oggi, è un allenatore che ha esperienza e lo ha dimostrato in tutte le piazza che ha allenato. A Napoli secondo me, oltre a portare tutte le sue doti, ha lavorato molto sulla testa dei giocatori. L’inizio sembra promettere bene, viste le sette vittorie di fila, ora conterà proseguire su questa strada, ma le premesse sembrano esserci”.
A Napoli hai giocato a centrocampo e ti vorrei chiedere di Fabian Ruiz. Lo spagnolo, per come si sta esprimendo, potrebbe ricoprire anche il ruolo di regista? “In più circostanze ho sempre detto che Fabian Ruiz, riesce ad esprimersi al meglio in mezzo al campo. Ha una visione di gioco fuori dal comune, come si è visto anche domenica contro la Fiorentina. Sul ruolo di regista, dico forse che potrebbe avere qualche difficoltà, ma non mi sorprenderebbe se riuscisse ad esprimersi alla distanza”.
Avendo allenato per tanti anni nei settori giovanili, perché secondo te in Italia ancora non puntiamo sui giovani, come in Spagna e in Inghilterra? “Purtroppo in questi casi è una questione di avere il coraggio di lanciare i giovani in prima squadra. In Spagna e in Inghilterra, invece, questo non manca e la maggior parte sono titolari inamovibile. Secondo me è una questione di cultura che da anni non abbiamo e purtroppo in questo siamo indietro con il resto d’Europa. Come diciamo sempre bisogna prima o poi farlo, ma al momento non riusciamo a salire questo gradino”.
Infine ti vorrei chiedere del campionato Primavera. Come mai secondo te questa alternanza di risultati del Napoli di Frustalupi tra gare in casa e in trasferta? “Io credo che quando si inizia la stagione e ci sono questi risultati alterni, è per via degli equilibri ancora da trovare. Questo non accade solo con il Napoli, ma in generale capita a tante squadre. Con il passare dei mesi questi si troveranno e si potrà dare la continuità. Gli azzurrini si vede che sono una compagine interessante, ma ci vorrà tempo e alla lunga credo che potrà dire la sua in campionato”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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