Luciano Spalletti: “Nel finale mancata la lucidità per pareggiare. Poco cinismo nel chiudere la gara”

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Così Spalletti in conferenza stampa ha commentato la sconfitta del Napoli in Europa League contro lo Spartak Mosca per 2-3:

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E’ successo: dopo sette partite, il ruzzolone che non appartiene alla dinamica d’una partita in controllo. «Non inseguiamo alibi ma abbiamo perso dopo aver giocato in dieci per gran parte della gara. Potevamo fare sicuramente meglio e io pensavo di poterla ribaltare nel finale, invece abbiamo smarrito il nostro ordine, abbiamo concesso campo e lo Spartak ha sfruttato gli uomini larghi. E noi siamo stati puniti, senza che si potesse dire di essere stati protagonisti di una sfida disastrosa».

Si trova nell’inaspettata condizione di chi adesso deve gestire umori diversi. «Ma questo è un aspetto secondario, perché partite nella mia vita ne ho già perse. E’ andato anche tutto storto, avendo avuto più volte la possibilità di chiuderla con il 2-0. Ci è mancato il colpo decisivo, perché penso che se avessimo segnato ancora sarebbe stato complicato riprenderci».

Il rosso di Mario Rui è stato condizionante ed anche decisivo. «La decisione dell’arbitro, quella, è stata corretta e ci ha chiaramente messo in difficoltà. Semmai ci sono stati altri falli tattici dello Spartak, assai al limite. Vorrei rivedere quello su Manolas ma anche l’altro su Osimhen, quando Vicotr è andato via e il difensore è entrato intenzionalmente su di lui. Ma orami è andata, prendiamo atto del risultato e ricominciamo a lavorare».

Vi si è allungato il campo, in 10. «E’ inevitabile. In quel caso, quando sei in dieci, se ti abbassi, la strada si allunga. Abbiamo sofferto un po’, loro hanno costruito le superiorità nella nostra area e ne hanno approfittato, arrivando al 2-1. Ma quando anche per loro è scattato il rosso, abbiamo tentato ancora, mi sembrava si potesse rimediare e riuscire a raddrizzarla, mentre invece siamo stato confusionari e questo ha rappresentato un problema in più».

Vi sarebbe servita un poco di pazienza, probabilmente. «Bisogna essere più calmi, facendo girare la palla: avremmo fatto sicuramente meglio. Poi invece è arrivato il terzo gol. Ma l’impegno c’è stato ed ai ragazzi non si può rimproverare nulla. E’ chiaro che la sconfitta ci amareggia ma rientra tra le cose del calcio. Ora pensiamo a preparare per bene la gara di domenica con la Fiorentina».

Ammonito anche lei. «Sono andato a salutare l’allenatore dello Spartak Mosca, perché ci ha preso in giro tutto il secondo tempo. Ma non è successo niente». 

Fonte: A. Giordano (CdS)

 

 

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