Luciano Spalletti non ha voglia di parlare di questo primo posto in classifica. A Castelvolturno si è fermato a parlare con Demme, ma alla squadra ha evitato discorsi. Meglio la terapia del silenzio. Per far ricaricare alla velocità della luce le batterie, visto che domani è di nuovo campionato. È un lavoro di rigenerazione continuo in questi giorni dove non c’è la settimana tipo. Sinatti lavora molto sui recuperi perché il tempo è ristretto. In questo momento la squadra conosce uno Spalletti che all’esterno in pochi immaginano: taciturno, attento alle parole, gestore delle emozioni, incapace di severi richiami ma anche di rapide esaltazioni. A Castel Volturno è rimasto fino a tardi, per preparare la gara di domani con la Sampdoria. La squadra sa bene che non c’è tempo da perdere. Il primo posto a punteggio pieno dopo quattro giornate racconta ancora poco, ma come inizio non c’è male, è segno di equilibri ritrovati. «Ma non trasformiamo la fiducia in presunzione» è il diktat di Spalletti che sa di avere tra le mani un gruppo tradizionalmente ipersensibile agli sbalzi di umore. Sa, Spalletti che l’importante sarà gestire la prima frenata che inevitabilmente arriverà. Sa che ancora non può e non deve fidarsi, Luciano, di questo Napoli. Sa che da queste parti bisogna fare il pompiere e non l’incendiario.
Il Mattino