Come un cerchio che si chiude. Da Udine a Udine. Nove mesi dopo l’evoluzione di Amir Rrahmani è condensata in pochi decimali. Rispetto alla scorsa stagione, il centrale kosovaro è passato dal vincere il 67% dei tackle, al 75% di queste prime due gare giocate. Una rondine, anzi due, non fanno primavera, però sono segnali da non trascurare. Giuntoli giocò di anticipo nell’inverno del 2020: lo prese dall’Hellas e lo lasciò parcheggiato lì 4 mesi. Doveva prendere il posto di Koulibaly, ora è il suo “compagno” al centro della difesa. In queste prime gare giocate, si registrano anche dei passaggi chiave, la rete della Dacia Arena è la ciliegina sui progressi di Rrahmani. La capacità, poi, del Napoli di evitare troppe situazioni di palla scoperta fanno il resto: seguendo la guida di Koulibaly, Rrahmani può uscire con il tempo giusto. Non si sa se ha scalzato Manolas nelle gerarchie di Spalletti, si capirà nelle prossime settimane: di certo è il capitano della nazionale del Kosovo. Non abita in città ma in una villa tra Varcaturo e Monterusciello, in un parco lontano da occhi indiscreti. Al campo di allenamento va spesso e volentieri in compagnia di Elmas.
Il Mattino