Spalletti un poco allenatore e un poco pompiere: “L’ambiente ci sta dando una mano ad ottenere il massimo. Dobbiamo continuare”

Spalletti: «In Inghilterra ho capito quanto sia forte questo Napoli. Però siamo appena partiti»

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S i nasce allenatori e si diventa “pompieri” perché dopo una notte così, riempita dal Napoli in lungo e in largo, e soprattutto in alto, dalla panchina bisogna spruzzare ettolitri d’acqua gelata, per moderare quella felicità incontrollabile che un 4-0 a Udine e un primo posto in classifica possono alimentare. Mentre Matilde, sua figlia, viene sommersa di baci dal suo papà – e si gode la maglietta di Osimhen – la quarta vittoria, quindi i dodici punti, quindi il primato, quindi quella euforia che nella Dacia Arena scalda (il) Napoli, spinge in un orizzonte abbagliante da osservate con cautela. «Non prendiamo come punto di riferimento le altre squadre e il vantaggio che su di loro abbiamo. Pensiamo alla nostra Storia…».  

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Può sorridere, Spalletti, ed è complicato frenare Napoli... «Abbiamo dato conferma a segnali importanti che avevamo avuto in Inghilterra. Il Napoli di Leicester ha dimostrato di essere convinto della propria forza. Abbiamo grandi individualità, come dimostra la classifica. Ma noi dobbiamo dare seguito alle nostre prestazioni». 
 
Scelga il migliore in campo, se può.  «Se dite Koulibaly e Fabian Ruiz non sbagliate. Kalidou ha una personalità impressionante e quando va là davanti fa male. E Fabian ha frenato soltanto nel finale, ma per il resto ha una classe e un’interpretazione da grande. Fabian può fare tante cose, anche stare davanti alla difesa, in un Napoli in cui ci sono giocate, come quella di Insigne sull’1-0, che contribuiscono a fare la differenza».

Non vi fanno gol, adesso. «Le due fasi sono connesse, dipende da come costruisci. Noi lo abbiamo fatto abbastanza bene, abbiamo avuto bisogno di una decina di minuti per riuscire a dettare i tempi della partita. Ma poi è stato tutto più facile. Però devo dire che i ragazzi sono stati capaci di tenere il pallone e di far correre gli avversari».

La miglior partenza della sua carriera è questa?  «Un ambiente come quello di Napoli, dove l’amore del tifoso ha un suo peso e ti assedia con il suo affetto, ci ha dato una mano importante. Forse, statisticamente, altre volte deve essere accaduto, a me. Ma bisogna continuare».
 
Non può che essere contento.  «Grossa partita contro una grande squadra, perché per me l’Udinese ha la forza di chi, vincendo con noi, sarebbe andata al primo posto. Ma devo fare i complimenti per il modo in cui il Napoli si è preso la partita, con fiammate che hanno entusiasmato. Si è vinta una gara con elevatissime difficoltà e questo aiuta anche nell’autostima».

Contano i dieci punti sulla Juventus?  «Io guardo alla storia del Napoli, al suo passato, agli scudetti, alle Coppe, ai successi. Per me resta chiaro, e non cambio giudizio, che chi sta un po’ dietro è di assoluto spessore. E se prima che cominciasse la stagione io pensavo che la sorelle potessero essere sette, adesso ci inserisco anche la Fiorentina».

 

A. Giordano (CdS)

 

 

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