Son rimasti in sei gli azzurri di quella mattina di marzo 2018

Gli scaramantici nel calcio sono sempre tanti, "non succede ma se succede"

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La mattina del 3 marzo 2018, era un sabato, Koulibaly, Mario Rui, Zielinski, Mertens, Insigne e Ounas si svegliarono e credettero di sognare: primi in classifica, a undici gare dalla fine, e alla sera, mentre andavano incontro alla Roma, avrebbero potuto persino sospettare d’attrezzare una fuga per lo scudetto. Ma la palla è rotonda, le traiettorie sono perfide e le coincidenze, scrisse Zafon, sono le cicatrici del destino: la Juve vinse all’Olimpico, sulla Lazio; Ünder, Dzeko e Perotti presero un ago e sgonfiarono il sogno, prima che in un albergo di Firenze s’allungassero le «ombre» su Orsato e di quei malpensanti che vedono complotti ovunque. Sono volati via 1297 giorni, siamo dentro a un’altra vita, e stasera il Napoli, vincendo, può avvertire di nuovo l’effetto del primo posto e scoprire quanto sia salutare – e se lo sia – l’altura della vetta: come diranno gli scaramantici, che nel calcio sono sempre tanti, non succede ma se succede, Koulibaly, Mario Rui, Zielinski, Mertens, Insigne e Ounas proveranno a spiegare a chi non c’era che è tutto bello, ma conviene rileggersi la storia di quell’anno per domare il pericolo, avvolto nei misteri del football. A. Giordano (Cds)

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