Le tre mosse di Spalletti che hanno cambiato il Napoli

Il tecnico di Certaldo ha creato gruppo ed ha dato fiducia ai giocatori

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La valorizzazione: dei singoli, del gruppo, del carattere. Scacco in tre mosse, quello di Spalletti. Uno che della motivazione ha fatto un mantra e anche un totem sin da quando ha messo piede in città: parole importanti per tutti, da Koulibaly e Osimhen, a Insigne, Mertens, Elmas e Petagna. Già, attenti a quei due, Elif e Andrea: il primo, reduce da una semi-crisi d’identità calcistica con Gattuso, ha cambiato passo e atteggiamento e con il Venezia, entrando in corsa dopo l’espulsione di Osi e l’infortunio di Zielinski, ha anche segnato un gran bel gol; e l’attaccante, a un passo dai saluti e anzi convinto di cambiare aria alla vigilia della partita con il Genoa, non soltanto ha deciso la sfida di Marassi subentrando dalla panchina, ma poi è anche rimasto al suo posto convinto proprio da Spalletti. Un po’ quello che è accaduto a Ounas, delizioso talento da sempre discontinuo che ormai è diventato l’arma in più della squadra: accelerazioni e panico dal Genoa al Leicester. Niente male. «Il nuovo allenatore mi ha fatto sentire importante dal primo giorno di ritiro e non ho più pensato ad andare via», disse Lobotka, un altro rigenerato, qualche settimana fa. E il quadro è completo.

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Fonte: F. Mandarini (CdS)

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