Serie A – Dopo la prima giornata di coppe sono davvero aumentate le certezze delle squadre italiane impegnate in Europa? In un solo caso, quello del Napoli, oseremmo rispondere in modo affermativo. Anche della Roma, altra capolista, si può dire lo stesso. Per le altre occorrono conferme e in alcuni casi inversioni di tendenza. L’Inter riparte questo pomeriggio col Bologna che, sorprendentemente, ha i suoi stessi punti. Un paio di ore più tardi, l’Atalanta è chiamata a confermare i progressi mostrati in Spagna, dopo le evidenti difficoltà interne contro la Fiorentina. E’ a -5 dalla vetta della classifica, non può perdere altro tempo.
Siamo appena alla quarta giornata, ma domani sera è attesa la prova d’appello per la Juventus. Un punto in tre partite, il primo scontro diretto (col Napoli) perso, poi è arrivata la prima vittoria stagionale in Champions contro il Malmö, squadra capace di farsi cogliere non una, non due, non tre, ma una mezza di volte con le spalle scoperte. Sono bastati i lanci di 40-50 metri di Bonucci, lanci perfetti sia chiaro, per far saltare la tremebonda difesa svedese. Dopo Juve-Milan ci saranno ancora 34 partite di campionato, può accadere davvero di tutto (e questo campionato ci permette di pensarlo), ma se dopo 360′ la Juventus finisce a -11 dal Milan…Il Milan è più squadra, ha più tecnica, ha più certezze, battendo la Juve eliminerebbe (per sempre o per un periodo comunque lungo lo sapremo solo in futuro) una delle sette sorelle, alla vigilia considerata la più pericolosa.
Nel pomeriggio aspettiamo risposte dalla capitale. La Lazio ha bisogno di tempo, il calcio di Sarri albeggerà fra più di un mese, importante è che non venga considerato già ora al tramonto. Sia la Lazio (contro il Cagliari) che la Roma (a Verona) incontreranno formazioni che hanno già provveduto a sostituire l’allenatore dopo appena tre giornate. La Roma è una squadra che gioca libera e felice, il Napoli, di scena lunedì sera a Udine è stato protagonista di una fantastica partita a Leicester. Da Roma e Napoli tutti si aspettano la sorpresa gigante ma, come direbbe Allegri se non fosse l’allenatore della Juve, ci vuole della calma.
CdS