Vaia, dir. san. Spallanzani: “Il vaccino ha portato pian piano a riaprire tutto, come il calcio”
Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Mi sembra che il Napoli vada abbastanza bene, anche se è presto. Ha sprazzi di gioco molto buoni, quel nervo in più che prima mancava. Ci mette maggior foga agonistica che non guasta, pare ci sia quella giusta foga agonistica. Abbiamo voltato pagina. Giovedì farò conferenza alla Fontana dello Spallanzani per dirci in che modo oggi riaprire effettivamente l’Italia. Il vaccino ha dimostrato di funzionare, con tutti i limiti, dato che non è una pozione magica. I risultati sono inoppugnabili. I numeri li puoi anche torturare ma alla fine dicono sempre la verità perché prevalentemente le persone ammalate sono non vaccinate. Dopodiché va ribadito, anche rispetto al futuro immediato, che non dobbiamo dimenticare che abbiamo portato pian piano a riaprire tutto, come il calcio. Il passo deve essere progressivo. Il tema non è la percentuale allo stadio, ma se gli stadi moderni consentono di trasformarsi in salotti e non ammassati come sardine il problema non c’è. Per il futuro, sempre, bisognerà evitare comportamenti pericolosi per qualsiasi tipo di malattia. Avere una prossimità con persone che non conosco può essere un problema a prescindere dal Covid. Io sono anche per il 100% della capienza allo stadio se verranno rispettate determinate misure. Gli stadi devono avere buoni afflussi, buoni deflussi, altrimenti non si riesce. Bisogna dire a chi investe che oggi abbiamo possibilità anche tramite i tanti fondi di adeguare i nostri spazi, che siano per gli stadi o per i trasporti per arrivare in situazioni di sicurezza. Sono un cultore della materia italiana e mi piace dire che siamo più avanti degli altri. Non dobbiamo rincorrere nessuno e per la riapertura al 100% degli stadi non dobbiamo andare di fretta. Bisogna dare valenza al vaccino perché dire che non è sufficiente potrebbe essere un grave errore. Con il doppio vaccino rischio dallo 0 al 10% e se mi contagio non prendo la malattia in modo grave. Basta, andiamo avanti”.