Enrico Bendoni, l’esperto: «Dazn ha colpa per le falle, ma è il sistema che non regge»
Enrico Bendoni: «Le lamentele contro Dazn? Gli appassionati si erano abituati ad un certo modo di vedere il campionato, ora è cambiato tutto: dalle piattaforme al calendario. Inoltre, il sistema Italia non è ancora pronto per affrontare questo cambiamento».
Bastano poche parole ad Enrico Bendoni, pioniere in Italia delle piattaforme pay-tv (oltre ad esser stato dg di Lazio e Juve), a spiegare le difficoltà riscontrate durante Napoli-Juve, quello spike, ovvero quell’interruzione dopo il gol di Koulibaly. Dazn, ha dichiarato che c’è stato “un picco di accesso” che ha generato problemi.
Non era prevedibile un traffico più intenso? «Senz’altro. I problemi tecnici sono legati a tante componenti. E sono legati anche ad un sistema che fino a pochi mesi fa vedeva l’ingresso su Dazn attraverso la piattaforma Sky. L’accesso era diverso e più facile. Anche chi ha la fibra di Tim sta riscontrando forti difficoltà: è stato fatto qualcosa che è stato semi-rivoluzionario. Non eravamo pronti, a maggior ragione dopo un anno e mezzo di Covid».
Tutta colpa di Dazn o le responsabilità sono anche della rete italiana? «Sicuramente la nostra rete non è ancora all’altezza. Possiamo vedere, però, l’altra faccia della medaglia. Il calcio aiuterà la digitalizzazione del paese, svilupperà investimenti su una rete veramente seria in banda larga. Per l’Italia ci sarà un passo avanti».
Per una volta, il calcio al servizio del paese. «Beh, si! Il calcio ha pagato un prezzo molto alto alla crisi e lo sta pagando ancora. Vedere gli stadi pieni con appena 30mila o 40mila spettatori fa sorridere quando eravamo abituati a considerarli mezzi vuoti a queste cifre».
Per la fine della stagione saranno risolti questi problemi da parte di Dazn? «C’è da classificare i problemi in modo molto più ampio. Banalmente, alcuni problemi potrebbero esser risolti con l’assistenza di un operatore. Oggi, Dazn non ti consente di dialogare in modo diretto con nessun tecnico. Stiamo parlando di un servizio per chi già conosce la rete, per una generazione giovane che non vede il calcio, perché così come è non lo trova appetibile. Dazn ha immaginato un servizio per fruitori che non ci sono. Inoltre, come già detto, ci sarà l’innovazione della rete: non potrà, però, esser così immediata come risposta».
M. Giordano (Il Mattino)