Chiambretti: “Il Napoli è forte, ha gioco, speriamo che ADL e Spalletti vadano d’accordo”

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Il conduttore Piero Chiambretti è intervenuto alla trasmissione radiofonica “Si gonfia la rete” in onda sulle frequenze di Radio Marte:

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Siamo a pochi giorni dal debutto della seconda edizione di Tiki Taka – La Repubblica del Pallone. Il campionato è solo all’inizio, ci sono tante squadre e qualcuna si potrebbe attardare. Interessante se il campionato ci darà tanti spunti, più di quanti ce ne fossero quando era tutto in mano alla Juventus. Inter? L’arrivo di Inzaghi, allenatore giovane, oltre che di giocatori come Dzeko e Correa, significa puntare finalmente su una politica più giovane di gestione economica e di organizzazione. L’Inter è ancora una favorita per il tricolore.

Sulla carta il campionato può darci delle sorprese, al di là degli outsider. L’arrivo di tanti allenatori di esperienza su tante panchine importanti danno al campionato una curiosità dialettica. Io credo che sarà comunque un campionato a 4-5 squadre ma ora è troppo presto per dirlo. Ci si è arricchiti di tanti giovani di talenti e di tanti allenatori che potranno migliorare il gioco delle loro squadre.

Spalletti voleva rimanere con questa squadra? A De Laurentiis la cosa sarà piaciuta tanto, ai tifosi meno. Gattuso è stato un vero gladiatore nelle passate edizioni del campionato ma Spalletti ha esperienza, l’ambiente è decisivo per un allenatore e il suo entusiasmo. Mi sembra che il feeling ci sia, come ci fu quello con Mazzarri e Sarri. Molte volte invece, come accaduto con Ancelotti o altri, gli allenatori non hanno legato con piazza e presidente. Speriamo che il carattere di Aurelio e di Spalletti vada sempre d’accordo. Sicuramente il Napoli ha dimostrato di avere una squadra forte, oltre che un gioco già divertente l’anno scorso e ora anche di più.

Torino? Alcuni tifosi mi hanno attaccato perché sostengono che io sia difensore di Cairo ma sono un osservatore obiettivo. La società non ha vinto dei trofei ma non si può neanche dire che non compri i giocatori. Poi magari i calciatori non rendono ma ha comprato gente per 25 milioni. Purtroppo sulla carta erano tutti forti e non si sono rivelati all’altezza, gente che ha militato in grandi squadre o Nazionali. Va dato a Cairo quel che è di Cairo. Da una parte le critiche per la gestione di alcuni passaggi, però se i giocatori in campo non rendono la colpa non è di Cairo.

Emozionato per la prossima edizione di Tiki Taka? Se non fossi emozionati dovrei smettere. Penso valga per tutti: ogni volta è la prima volta. Se non ci sono emozioni, brivido, paura di poter fallire vorrebbe dire che probabilmente è finito il ciclo. Io non ho intenzione di smettere, mi trovo a 3-4 giorni dal programma esattamente come 30 anni fa al primo programma. Che il pubblico sia rappresentato da 100 persone o 100 milioni non viene meno il rispetto. Ho fatto trasmissioni per pochissimi e l’impegno e il lavoro erano uguali”.

sigonfialarete.com

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