La stagione 2021-22 sta per iniziare. In quest’ottica il Napoli, unica squadra della Serie A ad aver effettuato una preparazione in due diversi sedi di ritiro, partirà con il match casalingo contro il Venezia con le aspettative alte per poter far bene e rimediare all’errore del maggio scorso, quando lo scivolone interno contro il Verona lo privò della qualificazione in Champions League. Con un mercato condizionato da mancanza di liquidi e il solo arrivo di Juan Jesus, difensore svincolato di 30 anni, come unico rinforzo per il momento, gli azzurri allenati da Luciano Spalletti si affideranno a due nomi su tutti, ossia Lorenzo Insigne e Kalidou Koulibaly.
Il primo, napoletano DOC, è al club del suo cuore dall’estate del 2012, ossia subito dopo aver ottenuto la promozione in Serie A con la maglia del Pescara. Dopo una stagione strepitosa sotto la guida di Zdenek Zeman e in compagnia di Marco Verratti e Ciro Immobile – con i quali avrebbe vinto l’Euro 2020 – il ragazzo di Frattamaggiore vide ripagato il suo impegno trovando posto nella rosa azzurra nella stagione 2012-13, quando in panchina siedeva Walter Mazzarri. In quel momento gli azzurri avevano una rosa che poteva lottare per un posto Champions, un po’ come sembra possano fare adesso secondo le scommesse sportive online attualmente disponibili. Insigne, che aveva appena compiuto 21 anni, sarebbe partito come prima alternativa in un attacco a tre nel quale Hamsik e Pandev accompagnavano un Cavani lanciatissimo e nella miglior forma della sua vita.
In quell’annata Insigne riuscì comunque a effettuare 37 presenze condite da cinque reti, ma sarebbe stato con l’arrivo di Rafa Benitez nel luglio del 2013 che la sua condizione di giocatore essenziale per il Napoli sarebbe diventata tale. Il fantasista numero 24, dotato di un’eccellente tecnica di base e di una visione di gioco unica, da quel momento sarebbe stato fondamentale per l’attacco napoletano. Dal 2015 al 2018, con Maurizio Sarri in panchina, il suo contributo in attacco tra goal, assist e capacità di creare grandi trame di gioco sarebbe stato assoluto, sebbene la sua miglior stagione dal punto di vista dei goal è stata l’ultima: nell’annata 2020-21, con Gennaro Gattuso in panchina, Insigne avrebbe siglato ben 19 reti in campionato, suo record personale.
Per quanto riguarda Koulibaly, invece, parliamo di un difensore roccioso scovato dallo scouting di Rafa Benitez nell’estate del 2014. Il centrale senegalese, secondo capitano azzurro dietro Insigne, è stato da quel momento il cardine della retroguardia napoletana, oltre a segnare goal importanti come quello che nell’aprile del 2018 permise agli azzurri di battere la Juventus a Torino e di sognare per uno Scudetto poi sfumato per pochi punti. Veloce e tecnico, Koulibaly è uno degli idoli della tifoseria azzurra anche per la sua grande umanità e per il suo attaccamento alla città, con la quale si sente ormai identificato. Anche quest’anno toccherà a lui serrare le fila in difesa e imporsi, insieme a Insigne, come leader dello spogliatoio di Spalletti.