Il 16 luglio aveva una speranza, Spalletti: non vendere nessuno. A distanza di 49 giorni, può considerarsi quantomeno il vincitore della lotteria del mercato. Non il trionfatore, perchè l’intervento sulla fascia sinistra non c’è stato, ma a conti fatti il Napoli ha conservato Koulibaly, Manolas, Fabian, Ounas e anche Petagna, tutti considerati in bilico.
«Mi incatenerei per lui (Koulibaly) e per tutti gli altri», disse il signor Luciano guardando ancora le Dolomiti. Già, ma neanche è stato necessario. E’ sul carattere e la responsabilità dei singoli che il nuovo allenatore ha puntato sin dall’inizio; e sono applicazione, professionalità e voglia quelle che tutti, dal primo all’ultimo, hanno dimostrato a prescindere dalle singole situazioni del mercato. Base solida da cui partire e poi le sorprese: Elmas e Lobotka, in copertina. Tutti utili, tutti considerati o quantomeno gestiti con il rispetto della dignità: non è un caso che Petagna, dopo il gol sia corso ad abbracciare l’allenatore. E ancora: Ounas. Talento discontinuo ma potenzialmente micidiale. Si vedrà. Con un presupposto di base che fa giurisprudenza: Spalletti è un tenace. E finora lo ha dimostrato sul campo.
CdS