Insigne è sereno. La vittoria all’Europeo è stata per lui una iniezione di entusiasmo unica. A trent’anni non vede l’ora di iniziare questa stagione con il Napoli e al momento il mancato rinnovo non è un peso: sa che Spalletti e questa squadra costruita per esaltare le sue doti sono il viatico migliore per quello che sarà l’anno del Mondiale. Al rinnovo pensa Vincenzo Pisacane, agente ma anche amico di Lorenzo, da più di un anno subentrato a Raiola nella gestione degli interessi del capitano. E sa di essere in ottime mani. Dunque, aspetta anche lui una svolta: o il rinnovo o una nuova squadra nel 2022. Ma difficilmente i titoli di coda ci saranno in queste due settimane.
Manteniamo le cinture di sicurezza. Da oggi al 31 agosto, in queste due settimane, tutto può succedere. E tanto succederà. Perché due colpi almeno, gli unici due di un mercato dove nulla è stato ancora fatto, dovranno essere messi a segno. E la priorità è a centrocampo. Nei quotidiani vertici di mercato tra De Laurentiis e Giuntoli è emerso ancora che l’Olympiakos non ha formalizzato offerte per Manolas. Che, come tutti, non è considerato incedibile (Maksimovic o Rugani le alternative). Più passano le ore e più appare chiaro che tutte le pretendenti di Koulibaly si stiano sfilando: Ramadani ha ribadito che non ci sono offerte proprio pochi giorni prima di Ferragosto. Senza cessioni, il Napoli rischia di restare al palo: lo sa anche Emerson Palmieri che da Londra continua a mandare segnali. Giuntoli tratta col Chelsea anche il prestito di Bakayoko (Spalletti non ha posto veti). Ma è un mercato delle occasioni last minute (come Youssouf del St. Etienne), delle combinazioni all’improvviso, dove gli innesti arriveranno in base alle occasioni. E a prezzi vantaggiosi.