Il Cds vota il Napoli di Monaco – Lobotka ed Elmas dominano a centrocampo

Solo sufficienze per Zielinski e Politano, molto bene Ounas

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Il Napoli vince in casa del Bayern Monaco per 0-3 e lancia segnali importanti per l’ambiente e per mister Spalletti in vista di amichevole e gare di campionato. Nella prima frazione i padroni di casa vanno vicini al vantaggio con Musiala, parata con i piedi di Contini. Rispondono gli azzurri con Zedadka e il colpo di testa di Osimhen, entrambe le conclusioni manca la mira. Ci prova Sanè, deviato dal portiere dei partenopei sul palo e in angolo. Nella ripresa sale in cattedra Osimhen che in due minuti realizza la doppietta. La prima rete è un diagonale vincente dai 20 metri, la seconda invece è di freddezza da pochi passi. Il tris è realizzato da Machach, tiro al fulmicotone che supera Ulhraich. Esce Ounas per una botta al ginocchio, ma nulla di preoccupante. Ecco le pagelle della sfida giocata in Germania.

 

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Contini 6 – Verso Crotone con una faccia da scugnizzo e una capigliatura oro che fa risaltare la manona sul destro di Sané

Malcuit 6 – Con leggerezza, ma mai con superficialità: per dimostrare che a 30, festeggiati ieri, è presente e può servire.

Zanoli (28’ st) 6 – In una squadra nuova, non ha campo per spingere ma non ne lascia per evitare di scoprirsi

Manolas 6,5 – Fa il «cattivo» (agonisticamente) e per opporsi a Sané ci mette tutto se stesso, in estensione.

Rrahmani (32’ st) 6 – Si prende quel che gli lasciano due centrali che farebbero ombra a chiunque.

Koulibaly 7 – È’ (già) illegale nella sua straripante, anche «amichevole» autorevolezza, che dispensa sicurezza.

Mario Rui 6,5 – Ha un nemico sempre, in genere l’ambiente, la diffidenza. Doma chi arriva e, dovendo «caricarsi», se la prende con il guardalinee.

Lobotka 7 – È nella partita dal primo istante all’ultimo battito di ciglia: cerca il pallone, lo vuole e lo attira a sé, per uscire. Domanda: sicuro che fosse lui?

Politano 6 – Viene chiamato a fornire un contributo intellettivo: troppe assenze lo costringono ad arricchire la linea centrale, finendo per dedicarsi soprattutto alla fase passiva

Ounas (18’ st) 6,5 – Per spaccare la partita, recuperando alto e verticalizzando su Osimhen. Poi un pestone che lo tira subito fuori.

Machach (35’ st) 6 – Un giorno se lo ricorderà: gol, e che gol, all’Allianz Arena.

Elmas 6,5 – Nella sua eleganza, che riempie il sacrificio della interdizione ed evita che ci siano crepe.

Zielinski 6 – Fa la mezzala o l’incursore o ciò che richiede una gara che va rimodellata spesso e volentieri.

Gaetano (25’ st) 6 – Se la gode al fianco di Lobotka, mettendoci il fisico e pure le irruzioni sporche per rompere il palleggio (?) altrui.

Zedadka 6 – Con umiltà e una voglia di mangiarsi l’erba pure quando ruzzola, e succede, perché prende un paio di scarpate.

Costa (28’ st) 6 – Va a fare il quinto di una difesa insolita ma necessaria.

Osimhen 8 – Sarà pure una doppietta inutile, ma i centravanti «vivono» per segnare. Per combattere la «solitudine», se ne va sempre frontalmente, cerca lo scontro e poi l’angolo lontano, che trova. Il chirurgo del gol.

Tutino (35’ st) 6 – Mette giù il pallone che poi consegna a Machach per il 3-0 con una dolcezza a cui è abituato.

Spalletti 7,5 – Il suo calcio vario, declinato con modifiche continue e intervenendo anche dialetticamente dopo 20’ («se continuiamo in questo modo ci fanno un … così»). Ma è l’interpretazione cerebrale che dà un senso.

A. Giordano (CdS)

 

 

 

 

 

 

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