Dr. Canonico: “Tutti vaccinati entro un mese, misure anti-covid sempre molto rigide”

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Raffaele Canonico, responsabile dello staff medico del Napoli e fresco di rinnovo fino al 2024, racconta il ritiro. Tra test, protocollo Covid e l’attesa per la nuova stagione.

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Come procede la vaccinazione? «Quelli che il Covid lo hanno avuto hanno già completato il ciclo. Gli altri lo faranno tutti entro metà agosto. Finché l’intero gruppo non sarà vaccinato non possiamo allentare la bolla e il protocollo Covid della Figc non può subire modifiche. Ma per l’inizio della stagione è chiaro che qualcosa dovrà essere cambiato».

E nel frattempo? «Ora i calciatori hanno ancora camere singole, fanno le docce a turni, mantengono il distanziamento a tavola, nelle riunioni tecniche in hotel devono portare la mascherina».

È l’unico staff della serie A con una donna nell’organico. «Sì, Nunzia Cerrone è la responsabile medica del settore giovanile e sarà con la prima squadra spesso. Ma la quota rosa è ben rappresentata perché nelle giovanili c’è un altro medico donna, ci sono 4 fisioterapiste e anche una psicologa».

La stagione scorsa è stata condizionata dagli infortuni? «I numeri parlano chiaro: con 21 infortunati, siamo la quarta squadra per numero di infortunati. C’è un grande lavoro scientifico con il dottor Gennaro De Luca. Il punto è un altro: nella finestra temporale di febbraio, ne abbiamo avuti sette contemporaneamente e due fuori per Covid. Il nostro lavoro è costante, con il mio vice De Luca e i fisioterapisti Di Lullo, Romano, Zazzaro, Longobardo e Tartaglione. E ovviamente Sannino, che faceva parte dello staff della Nazionale che ha vinto l’Europeo».

Il caso Eriksen vi spaventa? «I nostri controlli sono all’avanguardia. Quello che è capitato è un fenomeno raro e la sua fortuna è stata che è avvenuto su un campo di calcio dove l’intervento dei soccorsi è stato immediato e decisivo. Ma poteva succedere anche passeggiando. Ora ha un defibrillatore sottocutaneo ma in Italia difficilmente potrà avere l’idoneità per giocare».

C’è il supporto anche del professor Landolfi. «Un onore. Con lui ottimizzeremo i dati dei calciatori raccolti in questi 17 anni e inoltre, dopo la Federico II e e l’Università Vanvitelli, rafforzeremo i rapporti con il Policlinico Gemelli».

Fonte: P. Taormina (Il Mattino)

 

 

 

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