Serie A: richiesta al governo per riapertura stadi e riequilibrio finanziario

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Questo, in stretta sintesi, il contenuto di un documento che i club della Serie A consegneranno a Gravina e Dal Pino, con il compito di sottoporlo al Governo. Ieri, alcuni tra presidenti e dirigenti si sono incontrati nuovamente e informalmente a Milano per un pranzo nello stesso albergo di piazza della Repubblica dove avevano cenato il lunedì della scorsa settimana. E, stavolta, il risultato della riunione è stato appunto quel documento, sottoscritto da tutte le 20 società, con le richieste al Governo: Nessuna limitazione per i vaccinati. E dilazione per oneri fiscali e contributi. Riapertura al 100% degli stadi ai possessori di passaporto vaccinale e la dilazione dei versamenti fiscali e dei contributi («per il biennio 2021-2022») nell’arco dei prossimi 5 anni.

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RICHIESTE.
Nel documento dei club, viene sottolineato come sia «un dovere istituzionale trovare finalmente una soluzione se si vogliono salvare anche tutti gli altri sport e tutte le altre categorie del calcio professionistico e dilettantistico».
Al Governo, quindi, viene chiesto «un piano di sostegno ai club che favorisca:
1) l’immediata riapertura degli stadi senza limitazioni al numero delle persone ammesse consentendo la tempestiva attivazione di politiche commerciali idonee a mitigare ulteriori danni da mancati introiti e che nel contempo attivano un processo di accelerazione della politica vaccinale nel nostro Paese;
2) la definizione di misure che consentano una adeguato riequilibrio finanziario delle società di serie A».
Nello specifico, per questo secondo punto, viene indicata la necessità di definire, da un lato, «efficaci strumenti deflattivi che consentano l’assolvimento degli obblighi tributari senza perdite erariali con previsione automatica di procedure di rateizzazione (nei prossimi 5 anni, ndr) dei debiti erariali coerenti alle effettive possibilità dei club» e, dall’altro, «misure finanziarie straordinarie con la previsione di strumenti di debito garantiti dallo Stato o dagli Enti ed Istituzioni preposte in tempi adeguati alle urgenti necessità del Sistema Calcio».

 

Fonte: Pietro Guadagno del Corriere dello Sport

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