Victor Osimhen tornerà in Italia domani mattina e conoscerà di persona il signor Luciano. Si tratta del primo passo verso l’Osi-bis, perché è vero che è arrivato un anno fa, ma si è dovuto districare tra un’incredibile serie di problematiche di vario tipo che non hanno con sentito a nessuno di vedere il vero Osimhen. In Nigeria ha lucidato i muscoli con un preparatore personale, così da esplodere già a Dimaro. E’ un atleta straordinario e ha fame, fame da morire, ma alle doti fisiche bestiali dovrà abbinare la crescita tattica e tecnica. I presupposti sembrano eccellenti: «Osimhen fa gol, si danna per la squadra, porta a casa la sua roba da solo», l’elegia dell’allenatore in sede di presentazione. Parole importanti, ma è chiaro a tutti, tecnico in testa, che Osi può fare e dare molto di più: potenzialità inesplorate, le sue. Il giovane Victor, 22 anni e 10 gol in 24 partite di campionato, è insomma chiamato al grande salto. Alla consacrazione di cui sopra, appunto, con la certezza che dalla sua avrà un alleato importante di nome Luciano: ognuno dovrà dare all’altro. Il patto è già scritto.
CdS