Luis Vinicio dispiaciuto per la morte del Prof. Tesauro: “Grande amico mio e del Napoli”
«Sono stato molto onorato dell’amicizia del professore Giuseppe Tesauro. I nostri incontri erano stati molto frequenti per un lungo periodo e la notizia della scomparsa, data da un suo collaboratore, mi ha addolorato molto». Luis Vinicio, ‘O Lione. Il professor 89 anni, il professore Tesauro era un suo tifoso, un grande estimatore di quel gioco, di quel Napoli modernissimo.
Nei vostri incontri parlavate di calcio? «Poco, se devo essere sincero. So che Tesauro seguiva il Napoli, ma raramente ci soffermavamo sulle vicende che riguardavano i miei trascorsi da giocatore e da allenatore, anche se lui li conosceva molto bene. E parlavamo poco anche dell’attualità calcistica. Certo, c’era il comune desiderio, da tifosi del Napoli, di vedere la squadra tornare a vincere».
Come era nata questa amicizia? «Ci eravamo conosciuti tanti anni fa a Capri durante una gita e quel rapporto, anche con le nostre mogli, era diventato molto solido. Tesauro era eccezionale sotto un punto di vista in particolare».
Quale? «Lui, un giurista di quel livello arrivato a presiedere la Corte costituzionale, era un uomo di assoluta semplicità. Non faceva mai pesare il suo ruolo e il suo sapere. Non è comune trovare queste doti, ecco perché è stata una fortuna poterlo frequentare e ascoltare tanti suoi saggi discorsi, che andavano dalla vita quotidiana al lavoro, alle nostre famiglie».
Ricorda l’ultimo vostro incontro? «Gli incontri sono stati tanti perché dopo una conoscenza casuale ci siamo visti spesso, ad esempio ai nostri compleanni o a quelli delle nostre mogli. Una delle ultime occasioni, poco prima della pandemia, fu un evento presso l’Istituto di cultura meridionale. Tesauro non volle mancare a quell’incontro in cui tanti amici parlarono della mia storia calcistica e del mio rapporto con Napoli. Io questa città l’ho conosciuta a metà degli anni Cinquanta e, molto prima di chiudere la mia carriera di allenatore, ho deciso di fermarmi qui con mia moglie Flora. Ho ricevuto tanto amore e ho fatto amicizie importanti, come quella con il professore Tesauro».
I vostri mondi non furono tanto distanti? «No e questo grazie a Tesauro perché viveva con estrema semplicità i rapporti, dando un senso importante all’amicizia. È quello che più ammiravo in lui. Ho perso un grande amico e credo che Napoli, quella che considero da lunghissimo tempo la mia città, abbia perso uno dei suoi figli migliori».
F. De Luca (Il Mattino)