Queste le parole di Rino Foschi, ex direttore sportivo, fra le tante, del Palermo, ai microfoni su 1 Station Radio: “ Insigne? Vale lo stesso discorso del portiere. Il calcio è in deficit, non si possono fare spese folli. Se un giocatore ha la possibilità di guadagnare una cifra importante, è giusto che ci pensi. Nel 2006 avevo cinque campioni del mondo al Palermo. Prima di partire per la competizione già mi chiedevano l’aumento. Toni guadagnava 900mila euro, quando arriva una Fiorentina che gli offre 2.5 milioni di euro all’anno, non puoi farci niente. Questa è la legge del mercato. Non è il calcio romantico di 20-25 anni fa, è solo business. Esistono società, come Juventus, Milan e Inter, che sono sommerse da passività e continuano ad andare avanti, poi c’è chi è bravo ad ottenere risultati e non andare con i conti in rosso come l’Atalanta. Anche il Napoli ha lavorato bene, ADL ha costruito un’ottima squadra e non è affogato da debiti. Un nome dell’Italia che mi ha impressionato più di tutti? Vi racconto un retroscena su Dybala. Prima di andare alla Juventus, avevo venduto l’argentino al Napoli per Jorginho più 20 milioni di euro, ma Zamparini bloccò la cessione perché tutti, tranne il sottoscritto, gli parlavano male dell’italo-brasiliano. Lo reputavo già allora il più forte centrocampista in Italia. La nostra Nazionale non aveva un calciatore così in quel ruolo da tempo. Il rigore finale l’ha calciato come se giocasse fra amici. È stata la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria”.
Fonte: 1 Station Radio