Galante: “Spalletti è un maestro di calcio, andrà d’accordo con De Laurentiis sono uomini intelligenti”

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Il Napoli, con Spalletti, non poteva fare scelta migliore. Dopo che è andato via Gattuso era difficile prendere un allenatore del suo calibro – queste le parole di Fabio Galante, osservatore dell’Inter ed ex calciatore, fra le tante, dell’Empoli di Luciano Spalletti, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Luciano è un maestro di calcio, un grande professionista molto meticoloso. L’ho avuto come compagno di squadra ad Empoli, ma è l’uomo che mi ha spinto ad accettare l’Inter. È un fuoriclasse nello studiare gli avversari e preparare le partite. Andrà d’accordo con Adl perché sono due uomini molto intelligenti. So che sarebbe contento se il presidente non gli vendesse nessuno e gli comprasse un terzino sinistro. Emerson Palmieri sarebbe l’ideale per lui. Prospetto un gran campionato del Napoli. Voglio fare i complimenti a tutta l’Inter per lo Scudetto vinto e meritato. Conte ha continuato il progetto iniziato da Spalletti, ed è stato bravissimo a fare gruppo. Adesso la situazione si è un po’ inceppata, ci sono problemi economici, ma la proprietà resta solida e sono sicuro che arriverà un fondo od un partner importante a dare una mano. Certo, dare continuità al progetto tecnico sarebbe stato meglio, ma Simone Inzaghi ha fatto molto bene alla Lazio. La scelta di Conte di andar via è stata presa di comune accordo con la dirigenza. Sappiamo tutti com’è Antonio, non è la prima volta che, pur avendo un contratto in essere, decide di andar via. È un grande allenatore, ha vinto tanto e ha valorizzato tanti calciatori, ma se è andato via è perché qualcosa non gli è piaciuto o non ha avuto le giuste garanzie. Gattuso? Sinceramente non ho capito cos’è successo a Firenze. Anche Dionisi, che aveva un contratto con l’Empoli, ha lasciato la squadra toscana per accasarsi al Sassuolo. Sembra quasi una moda che gli allenatori facciano saltare contratti come se nulla fosse. Alla mia epoca, e non parlo di tanti anni fa, bastava una stretta di mano per raggiungere un accordo, e quell’accordo veniva rispettato da entrambe le parti fino alla fine. Un saluto doveroso, oggi, vorrei farlo a Boniperti: ho avuto la fortuna di conoscerlo quando ero al Torino; una volta mi raccontò di aver approvato il mio acquisto alla Juventus prima che andassi all’Inter. Quello era un calcio più romantico, il vero calcio dei tifosi. Quest’anno, con gli spalti vuoti, è stato un calcio sterile. Durante tutto l’anno abbiamo commentato insieme le partite in privato – riferendosi al conduttore Luca Cerchione, ndr – e ti ho sempre detto che quello a cui stavamo assistendo non era il vero calcio. Ronaldo il fenomeno, quando in allenamento qualcuno faceva una giocata, diceva ‘poi vediamo se sai farla anche domenica di fronte a 80’000 spettatori’”.

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