SUPERLEGA – La montagna ha partorito un topolino, IMPUNITA la Juve che se ne va in Champions

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  Perché l’Uefa, l’ente più alto del calcio europeo, ha deciso di congelare e rinviare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei club fondatori della Superlega e ribelli per non essersene tirati fuori in tempo: ovvero Barcellona, Real Madrid e Juventus. Il tutto in attesa del giudizio davanti al Tribunale di Madrid e di quello (se sarà giudicato ricevibile) davanti la Corte Ue. Questa decisione – ufficializzata ieri pomeriggio sul sito della Uefa – ha una prima immediata e inevitabile conseguenza: la Juventus (così come Real e Barça) parteciperà alla prossima edizione della Champions. Fine dei sogni e delle speranze da parte del Napoli che sotto sotto ha creduto di poter strappare l’ultimo posto utile a discapito di una Juventus penalizzata. Ma tutto resterà invariato, come stabilito dall’ordine di classifica dei campionati. L’Uefa aveva aperto il procedimento disciplinare il 25 maggio, minacciando di sanzionare i tre club per una «potenziale violazione del quadro giuridico della Uefa» mentre gli altri nove promotori della Superlega avevano patteggiato sanzioni pecuniarie leggere.

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LA DECISIONE

Alla faccia della mano pesante che tutti si auspicavano, dei messaggi duri del presidente Ceferin, l’Uefa ha fatto sapere che la decisione di sospendere temporaneamente il procedimento è stata presa dall’organo di ricorso dell’Uefa a seguito della notifica formale fatta dalle autorità competenti svizzere il 2 giugno di un’ordinanza del tribunale in contraddittorio ottenuta il 20 aprile dall’ufficio legale della European Super League Company SL del Tribunale commerciale di Madrid. «La decisione dell’organo d’appello Uefa indipendente è stata presa senza pregiudizio per la questione dell’esecutività dell’ordinanza del tribunale in Svizzera». La decisione che era attesa prima dell’inizio dell’Europeo è arrivata. Il governo europeo del calcio «comprende il motivo per cui i procedimenti disciplinari dovevano essere sospesi per il momento, ma rimane fiduciosa e continuerà a difendere la propria posizione in tutte le giurisdizioni pertinenti con la speranza di riaprire i procedimenti quanto prima che sono stati riconosciuti legittimi. Le regole disciplinari/arbitrali sono giustificate da interessi legittimi legati alla natura specifica dello sport e la Uefa ha agito in conformità non solo con il proprio Statuto, con il diritto dell’Ue, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e il diritto svizzero nell’aprire un’indagine indipendente». B. Majorano (Il Mattino)

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