Queste le parole di Luciano Moggi, ex direttore Napoli e Juventus, ai microfoni su 1 Station Radio: “Mi ha dato una grande iniezione di fiducia nella mia carriera, quando portai a Napoli un calciatore a tutti sconosciuto: Gianfranco Zola. In sostanza lui venne per sostituire Maradona, quando Diego non c’era, la numero 10 era la sua Valzer degli allenatori? Il Napoli è abituato a fare un gioco propositivo d’attacco, e quando prese Gattuso non pensò che il tecnico calabrese preferisse far partire l’azione dal basso. Con Spalletti, invece, credo che la società partenopea abbia fatto un’ottima scelta in quanto è più propenso ad un gioco offensivo. Sarri alla Lazio credo possa fare molto bene, è una squadra che gioca da squadra e non ci sono dei singoli che prevalgono. Ma Maurizio è arrivato a Roma, sponda biancoceleste, davvero per caso. Con l’addio di Conte all’Inter, è iniziato il terremoto sulle panchine della Serie A, con Inzaghi ai nerazzurri e Sarri alla Lazio. Anche se, nel club di Lotito, sarebbe dovuto andare Gattuso, ma quest’ultimo era stanco di aspettare il patron biancoceleste. Le operazioni migliori sono state fatte proprio da Napoli e Lazio, rispettivamente con Spalletti e Sarri.
Juventus? Il ritorno di Allegri è molto importante per il club, ma fin quando ci sarà Cristiano Ronaldo, i bianconeri non giocheranno mai da squadra. Ronaldo? Ha un contratto che nessun club pagherà, ha il pallino della situazione in mano. Se troverà una società che lo soddisfi, andrà via, altrimenti resterà per un altro anno a Torino. Mercato? Di solito le società dovrebbero vendere i peggiori e tenere i migliori, quindi non capisco questa cosa che il Napoli debba mettere sul mercato Koulibaly. Capisco, invece, le uscite di Hysaj e Maksimovic. Tra l’altro il bilancio degli azzurri è positivo, e non c’è alcuna necessità, dunque, di sacrificare i migliori. Al massimo possiamo dire che il Napoli vuole vendere Koulibaly, probabilmente pensano che Kalidou sia in parabola discendente, con un ingaggio molto alto, e di conseguenza vorrebbe far cassa. Insigne? È davvero un grande giocatore, e le partite del Napoli dipendono molto da lui. Le sue giocate sono cose che fanno in pochi, è un calciatore che detta i tempi di gioco di tutta la squadra. Insigne, nonostante la struttura fisica, è uno che crea spazi, salta l’avversario, non è come Zola, quest’ultimo ancora superiore, ma è su quella scia, le caratteristiche sono quelle”.
Fonte: 1 Station Radio