CdS – Il patto di Spalletti con Aurelio? E’ facile intuirlo, lo ha sempre realizzato
Il suo patto è la Champions League. Riportare il Napoli là dove c’è tutta la differenza del mondo. Là dove è indispensabile stare per sopravvivere. E qui, direi che a Napoli sono messi decisamente bene. Dalla sua prima Roma, passando per lo Zenit, la seconda Roma e l’ultima Inter, è un obiettivo che Spalletti ha sempre realizzato. Se lo conosco un poco, immagino che non abbia chiesto nulla di tassativo, in entrata o in uscita, all’uomo con cui sarà uno spettacolare match tutto da registrare d’intelligenze vulcaniche a scontro e a confronto. La sua verosimile ambizione? Ripartire dall’esistente. Dall’organico che c’è. Il suo spirito aziendalista? Accettare quello che la società propone e dispone.
Spalletti è strafelice di allenare il Napoli, questo Napoli. Per tanti motivi. Napoli, come Roma, è la fornace giusta per la sua testa calda, il posto giusto per delirare calcio. Arriva come una pagina perfetta nella sua storia non sempre facile di allenatore. L’altro motivo. Questo Napoli, questi giocatori, sembrano nati e inventati per giocare il calcio che è nella sua testa. Dai tempi dell’Udinese, sublimato con la Roma e messo tra parentesi solo all’Inter, per ragioni tattiche e di organico. G. Dotto (CdS)