Queste le parole di Paolo Liguori, giornalista e direttore di TgCom, ai microfoni su 1 Station Radio:
“Spalletti ha vissuto i suoi momenti migliori e peggiori in carriera a Roma . La prima volta fu scelto dalla proprietà Sensi in un momento drammatico, i giallorossi cambiarono quattro allenatori in una stagione e si salvarono all’ultima giornata a Bergamo. La società era gestita da Pradè, Rossella Sensi e Bruno Conti, quest’ultimo chiamato in emergenza per gestire la squadra. Insieme decisero di affidare la panchina a Spalletti, il quale diede una svolta. Andò via da vero signore, rinunciando anche al contratto, ma era un uomo solo senza una società alle spalle. Si lasciò, apparentemente, in ottimi rapporti con i senatori della squadra, De Rossi e Totti.
Successivamente scelse la Russia, lo Zenit, in cui ha disputato campionati importanti e dove ha vinto tanto. Fu richiamato a Roma con un’altra proprietà, quella americana. Spalletti ha valorizzato Totti nel momento più alto della sua carriera facendogli vincere la scarpa d’oro. All’epoca mostrò un calcio rivoluzionario, il quale oggi molte squadre praticano, il 4-2-3-1. Fece il suo salto in carriera quando passò dall’Empoli all’Udinese. In quella squadra aveva un giocatore chiave, Pizarro, che portò anche in giallorosso.
Spero solo che non sia stato preso per togliere Insigne dal Napoli come ha fatto con Totti alla Roma. Se fosse così sarebbe un fallimento totale. Calciatori così rappresentativi vanno gestiti in maniera differente. Credo che il motivo per il quale fu chiamato per la seconda volta a Roma, fosse eliminare un po’ di romanità dalla squadra. Facendo cosa? Allontanando Totti. I problemi, in seguito, si sono verificati anche con Icardi all’Inter. Ed anche lì la proprietà gli chiese di farlo fuori perché andava ceduto. Spalletti ha un carattere forte, è molto orgoglioso ma anche generoso. È un aziendalista, che può essere anche un pregio.
Sarà compatibile con De Laurentiis? All’inizio sicuramente, ma se si dovesse aprire un conflitto fra i due sono sicuro che andrebbe via. Mercato? Sicuramente qualcosa chiederà. Non so se riuscirà a rapportarsi al meglio con Giuntoli per questo aspetto. Sotto alcuni punti di vista, a livello caratteriale, è molto simile a Gattuso, ma, in più, Luciano è permaloso. Non sopporta molto le critiche. Napoli è una piazza a doppio taglio, da un lato può essere la scelta sbagliata, ma dall’altro, se dovesse vincere, potrebbe esaltarsi. Il miglior allenatore sulla piazza era Allegri, e De Laurentiis non è riuscito a prenderlo. Ancelotti? L’Everton, quando è arrivato Carlo, era in zona retrocessione. Dal mio punto di vista ha compiuto miracoli anche lì”.
Fonte: 1 Station Radio