Il Mattino – “La nostra Corea, il nostro «5 maggio», la Caporetto azzurra”
Dalle pagine de Il Mattino – Gli orrendi mostri dalla sembianze di Faraoni, Kalinic e Juric popoleranno per un bel po’ gli incubi dei tifosi: la rimonta che avrebbe dovuto portare alla conquista della Champions si infrange nella notte col Verona. Fatale anche per il Napoli. Un pugno nello stomaco, che tramuta questa stagione che era iniziata come se fosse un sogno in una allucinazione. I processi non possono iniziare adesso, certo dopo un avvio brillante, il disastro dell’infortunio di Osimhen che ha segnato questa stagione sventurata. E l’ha condizionata nel momento chiave. Poi, un po’ alla volta il ritorno a quella che sembrava la normalità, dopo prestazioni inguardabili contro il Torino, la Lazio, l’Atalanta a febbraio e anche a Verona. Si era rimesso in careggiata la squadra azzurra, poi due stop orribili contro il Sassuolo e in casa contro il Cagliari. Il 4-2-3-1 gattusiano è stato il marchio di questa annata, ma proprio quando serviva qualcosa in più, l’animo è divenuto molle come quello di Insigne e Zielinski, i veri trascinatori di questa rincorsa. Fa una certa impressione vedere certi giocatori tremare come se fossero al ballo delle debuttanti, pensando a quello che c’è in palio. Una resa dolorosa che non trova giustificazione. D’un tratto, dopo 90 minuti come quelli col Verona la stagione si tramuta in un film di horror. P. Taormina (Il Mattino)