Fiorentina/Napoli: la gara al microscopio de “Il Mattino”. Gol, falli, tiri
Successo dal sapore di Champions, il Napoli batte la Fiorentina, torna a più uno sulla Juve e aggancia il Milan: ora una vittoria nell’ultima partita di campionato contro il Verona al Maradona darebbe alla squadra di Gattuso la certezza aritmetica di tagliare il traguardo. Prova di forza degli azzurri che gestiscono al meglio la pressione di dover vincere a tutti i costi e vengono fuori nella ripresa conquistando tre punti importantissimi. Stavolta a differenza di tre anni fa rispondono nel migliore dei modi al successo nei minuti finali dei bianconeri nell’anticipo sull’Inter e mettono al tappeto la Fiorentina. Il match lo sblocca Insigne che tira male il rigore, respinto da Terracciano ma è poi bravo con il sinistro a ribadire il tap-in in porta: gol numero 19 in campionato, record personale in serie A.
IL RIGORE AL NAPOLI-Penalty assegnato dall’arbitro Abisso dopo essere richiamato dal Var per la trattenuta in area da calcio d’angolo di Milenkovic su Rrahmani: il direttore di gara rivede l’azione al video e assegna il tiro dagli undici metri al Napoli. Il raddoppio arriva in contropiede, splendido il cambio gioco di Osimhen per Insigne, assist per Zielinski che tira di sinistro, palla deviata da Venuti che s’infila imprendibile per Terracciano.
INSIGNE PROTAGONISTA-Il capitano è il più pericoloso: sua l’occasione più limpida del primo tempo, la traversa colpita su calcio di punizione, una parabola insidiosissima con Terracciano battuto. Lorenzo colpisce un altro legno nella ripresa, un palo con il sinistro incrociato. Nei primi 45 minuti un’altra occasione è per Zielinski, servito da Osimhen che impegna di sinistro dal limite il portiere viola.
LA PROFONDITÀ PER OSIMHEN-La soluzione offensiva che gli azzurri cercano molto già nel primo tempo funziona con il centravanti nigeriano che riesce a ricevere palla negli spazi soprattutto sul centro sinistra e assicura l’accelerazione che serve per creare la superiorità numerica. Il centravanti nigeriano stavolta non segna ma con il suo movimento agevola gli inserimenti al tiro degli esterni di attacco, soprattutto di Insigne e anche di Politano.
IL PALLEGGIO-La squadra di Gattuso palleggia bene, gli azzurri si muovono rapidamente senza palla e gli scambi nello stretto funzionano soprattutto nei primi venti minuti. Poi la velocità nella transizione del pallone si abbassa un po’ e i viola riescono a compattarsi e a chiudere gli spazi e Zielinski che si muove tra le linee riesce così a incidere meno. La Fiorentina si mantiene bassa e prova a pungere in ripartenza, nei primi 45 minuti colpisce Vlahovic di testa ma è in fuorigioco.
GRANDE DIFESA-Un muro i due difensori centrali del Napoli, insuperabili Manolas e Rrahmani nel gioco aereo, di testa liberano tutte le situazioni di pericolo in area di rigore. Il greco chiude in maniera decisiva anche con alcune scivolate e l’ex difensore del Verona regge nel duello di forza con Vlahovic e non si fa condizionare dall’ammonizione subita in avvio di partita. Sicuri i due terzini Di Lorenzo e Hysaj che chiudono tutto in fase difensiva e si propongono sempre sulla fascia per far salire la squadra. Fondamentale poi il contributo in fase di non possesso di tutta la squadra, dei quattro calciatori offensivi e dei due centrocampisti centrali Fabian Ruiz e Bakayoko che sporcano al meglio tutte le linee di passaggio dei viola.
LA PERSONALITÀ-Napoli che mostra grande personalità cercando con pazienza il varco giusto per colpire. Non è semplice contro una Fiorentina molto determinata a chiudere la stagione con un risultato positivo al Franchi: i viola difendono con intensità anche se la qualità offensiva del Napoli alla fine riesce a fare la differenza. Gli azzurri legittimano il successo con i due gol e la traversa e il palo colpiti da Insigne e mostrano un’ottima tenuta difensiva: una squadra equilibrata, compatta e concentrata ad ottenere a tutti i costi i tre punti. La dodicesima vittoria in trasferta, la terza consecutiva dopo quelle con Spezia e Udinese, un’altra prestazione di spessore degli azzurri.
L’EQUILIBRIO-Un Napoli equilibrato che è riuscito a mantenere le giuste distanze tra i reparti alternando il pressing alto sui portatori palla viola a una linea difensiva leggermente più bassa a seconda dei vari momenti della partita: Ribery è stato limitato anche se è riuscito ad esibire qualche buon numero tecnico e altre fonti di gioco come Castrovilli e Bonaventura sono state controllate al meglio. Una fase difensiva molto attenta da parte di tutti e poi la capacità di fiondarsi con pericolosità negli spazi. Un primo tempo più bloccato e una ripresa più sciolta del Napoli dopo il vantaggio di Insigne. Ora per gli azzurri l’ultimo sforzo. R. Ventre (Il Mattino)