Panchina – Promossi Mario Rui e Lozano

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MARIO RUI 6,5 – Buon passo, buono sprint: dal lato sinistro stavano succedendo le cose più delicate e allora il portoghese si arma col suo bagaglio e prova a tamponare lo spint degli spezzini che, in verità, oltre a un po’ di ardore agonistico, sembrano inferiori in ogni parte del campo a un Napoli in forma super. Come Rui. 

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MERTENS SV – La sua partita dura appena sette minuti in cui comunque fa intendere di non essere così in palla: poi si fa male in maniera banale, mentre lotta con Farias per una rimessa laterale. Va a terra e comincia a zoppicare a lungo. Poi dice di voler andare avanti ma Gattuso non corre rischi: la diagnosi parla di una distorsione.

LOZANO 6,5 – Non è un caso che con il suo ingresso il Napoli torni al gol: perché Politano aveva iniziato ad abbassarsi troppo mentre lui, con la sua sfrontatezza, ha subito tolto almeno due uomini all’attacco dello Spezia, piazzandosi quasi spalla a spalla con Osimhen. Che gli serve un pallone dove c’è scritto «basta spingere». 

ELMAS SV – Entra perché deve garantire l’equilibrio tattico quando Mertens alza il braccio e si deve arrendere. Rispetto alla gara col Cagliari non c’è pressione in campo e anche le distanze tra le linee non sono preoccupanti. Fa quello che deve fare senza particolari squilli e senza errori di fondo. 

PETAGNA SV – La passarella finale e nulla di più per l’attaccante che quando c’è stato da togliere le castagne dal fuoco ha stretto i denti e lo ha fatto. Ora che davanti a sé ha questo gigantesco attaccante, lui si è rimesso a recitare la sua parte di rincalzo pronto a dare una mano in caso di dannazione che si abbatte sul terreno di gioco. 

La Redazione

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