Ceferin: “NON VINCERETE”. E su Agnelli: «Mai conosciuto uno che mente così»
Il comunicato durissimo di domenica è stato solo l’antipasto, anzi uno stuzzichino, contro la Superlega. In attesa sia delle sanzioni che potrebbero arrivare per i 12 club ribelli già nell’Esecutivo Uefa di venerdì (è allo studio addirittura l’esclusione di Real, City, Chelsea, United e Arsenal dalle semifinali della prossima settimana di Champions ed Europa League) sia dell’intervento di oggi di Infantino al Congresso di Montreux (non è mai stato un grande amico di Nyon, ma vista la situazione…), ieri Aleksander Ceferin ha demolito Andrea Agnelli, ma ha usato parole pesantissime anche contro «i serpenti» e la «sporca dozzina» di club che, mentre si dichiaravano d’accordo per la riforma della Champions post 2024, organizzavano la loro Superlega.
TUONI E FULMINI
Ceferin ha iniziato subito con il piede premuto sull’acceleratore: «La Uefa, il mondo del calcio e i governi europei – ha detto – sono unite contro questa proposta orribile e senza senso che è stata portata avanti da pochi club che seguono soltanto l’avidità. Noi, la Fifa, le Leghe e le 55 Federazioni ci opporremo con forza per non far arrivare a compimento questo piano. I giocatori che parteciperanno a questa Superlega chiusa e che giocheranno con queste 12 squadre non prenderanno parte né ai Mondiali né agli Europei. La Uefa non è solo soldi, la Superlega sì. Sono l’unico interesse di una dozzina. Non vorrei chiamarla una sporca dozzina… La Uefa è il calcio e finanzia il calcio. Per alcune persone l’unica cosa che esiste è il denaro nelle loro tasche, non la solidarietà o altro. Credo che questa idea di Superlega equivalga a sputare nel viso a chi ama il pallone e non lasceremo che ci portino via il nostro gioco. Detto questo, la nuova Champions dopo il 2024 la metteremo in pratica con o senza queste società. In Europa ci sono tanti buoni club e tifosi che li amano».
AGNELLI DISTRUTTO
Le frasi più violente e cariche di rabbia, però, sono arrivate quando il discorso è scivolato su Andrea Agnelli. I due erano legati da una solido rapporto tanto è vero che l’avvocato sloveno è padrino di una delle figlie del numero uno bianconero. Se per lunghi tratti Ceferin ha parlato da numero uno dell’Uefa, riferendosi all’ex presidente dell’Eca si è sentito un amico tradito. «Nella vita ne ho viste tante perché sono stato un avvocato penalista, ma vi assicuro che non ho mai trovato persone del genere. Woodward (vice presidente esecutivo del Manchester United, ndr) mi ha chiamato giovedì dicendomi che sosteneva le riforme e voleva solo approfondire il discorso del Fair Play Finanziario. Incredibile… Di Agnelli non parlerò molto perché lui è stato la più grande delusione di tutte. Non ho mai incontrato una persona che mente così di continuo. Pensate, gli ho telefonato sabato pomeriggio e mi ha detto di non preoccuparmi perché quelle della Superlega erano solo voci. Mi ha promesso di chiamarmi dopo un’ora e invece ha spento il telefono. Ne ho viste tante, ma una situazione del genere mai. L’avidità è così forte che sconfigge anche i giusti valori umani. Con certe persone siamo diversi e rimarremo diversi. E’ sempre bello scoprire come sono davvero gli altri: Woodward, Agnelli e Gazidis hanno firmato venerdì la nostra riforma e poi… Non so se devo davvero dire cosa penso di loro».
Ceferin è andato avanti come un fiume in piena: «L’idea della Superlega ha avuto inizio prima del Covid visto che Perez e Agnelli la progettavano da tempo. Eravamo pronti a venire loro incontro, anzi lo avevamo fatto, ma non è stato sufficiente. Di chi mi fido ora? Dei club francesi e tedeschi che hanno resistito alla tentazione di partecipare alla Superlega. Solo una piccola parte del mondo del calcio è accecata dall’avidità e non è interessata da altro. L’Eca? Abbiamo collaborato e continueremo a farlo. E’ al nostro fianco. Niente contro l’Eca, mentre contro Agnelli la cosa è anche personale. Ci pensate, il presidente di un associazione con 246 club è fuggito da questa organizzazione nel cuore della notte… Mai vista una cosa del genere. Non so come le persone possano arrivare a tanto». E visto che c’era, una bella bordata l’ha data anche alla Juve intesa come club: «Questo gruppo di 12 squadre vuole rubare il calcio e privare il mondo di questo gioco pensando di essere le più grandi e importanti. Ma la Juventus pochi anni fa era in Serie B e lo United prima di Ferguson non aveva vinto molto… Il Nottingham Forest è un club storico e importante».
PERDONARLI? NON ESCLUDO
La frattura è grande, ma secondo Ceferin non sarebbe impossibile da ricomporre: «Perdonarli? Non voglio che tornino in ginocchio, ma che ci mostrino rispetto. Finora non ne ho visto molto. Agnelli come aveva definito la nostra proposta di riforma della Champions? Fantastica, se non sbaglio. Non ho detto che siano banditi dal calcio europeo per sempre. Magari qualcuno vorrà tornare in questa Champions “fantastica” se si renderà conto che il loro modo di agire è è stato terribilmente sbagliato. I 12 club pronti ad adire le vie legali contro la Uefa? Non farei molto affidamento a comunicati stampa di organizzazioni fantomatiche. Mi è stato detto che vogliono incontrarci in maniera urgente, ma noi con loro non abbiamo fatto negoziati e non vedo particolare urgenza di parlare. Perdere altre società? Due giorni fa francamente non avrei mai detto che ne avremmo perse 12, ma per il futuro non ho paura di nuove defezioni».
SANZIONI AI SERPENTI E FIFA
Premesso che su tre delle sedi di Euro 2020, Monaco, Bilbao e Dublino, i dubbi sono grandi («Decideremo entro venerdì»), Ceferin ha chiuso parlando di sanzioni contro «i serpenti che erano nella nostra squadra». «Non potranno giocare le nostre competizioni, ma non ho detto quando succederà. Questo va ancora deciso e domani (oggi, ndr) ci sarà una riunione dei nostri legali con quelli della Fifa. La posizione di Infantino? Mi ha promesso sostegno completo e mi ha detto che è contrario alla Superlega. Lo dirà pubblicamente domani (oggi, ndr) nel nostro congresso. Se vorrebbe che i campionati escludessero le ribelli? Le Leghe prenderanno la decisione più giusta e cercheremo di applicare le sanzioni nel rispetto della legge. Siamo in contatto anche con la Commissione Europea e credo che loro siano dalla nostra parte».
A cura di Andrea Ramazzotti (CdS)