Ci ha provato a vendicarsi, Matteo Politano. Questione di centimetri. Maledetta traversa, un palmo più in giù e gli azzurri avrebbero acciuffato la Juventus e lui avrebbe segnato alla sua ex squadra. Il grande ex, l’avversario che Conte temeva alla vigilia, forse tenendo conto della sua voglia di rivalsa contro la squadra ed il mister che l’hanno lasciato andare senza muovere un dito. Politano ci teneva, sarebbe stata questa la rete più importante della stagione. Il duello con Darmian, suo dirimpettaio, è stata una sfida a scacchi: quando attaccava l’uno, arretrava l’altro. Gattuso lo ha telecomandato dalla panchina, con il fiato sul collo visto che nel primo tempo imperversava dalle parti della panchina. Lo ha rimproverato di brutto quando l’Inter si è creata la prima occasione da rete, una delle pochissime in tutto l’arco dei novanta minuti, quella che ha visto Insigne salvare trasformandosi in centrale difensivo. Si è sacrificato, Politano, che ha avuto il merito di rivedere la propria posizione. In pratica, ha giocato da trequartista defilato. Quasi certamente gli toccherà adesso tirare il fiato dal momento che è stato tra quelli ad aver accumulato più minutaggio negli ultimi due mesi. La più ovvia delle staffette quella con Lozano.
Il Mattino