Il napoletano di Scampia, Letizia: “Pronto per il momento clou della stagione”
Gaetano Letizia ha il carattere forte di quei ragazzi che hanno lottato contro mille difficoltà. E vuole recuperare il tempo perduto. Viene da Scampia, che non è un Paradiso, ma dove si lotta per essere felici e ci si può riuscire. Vuole “salvare” il suo Benevento.
E’ al suo terzo campionato di Serie A, nelle due esperienze precedenti è sempre retrocesso. Vorrebbe con tutte le sue forze che questa volta fosse diverso. «Questo è il campionato più importante della mia carriera, ho anche segnato 3 gol. Non voglio affatto che finisca come le altre volte».
Quanto è cambiato Gaetano Letizia in questi anni trascorsi in “ascensore” tra A e B? «Tanto. Ne parlavo qualche giorno fa col mio agente, Alessandro Beltrami: a 30 anni mi sento nel pieno della maturità. Magari avrei preferito arrivarci prima, ma sono ugualmente contento. Il segreto è continuare a dare sempre il meglio di se stessi, anche quando si pensa di essere arrivati al massimo».
Prima dell’infortunio, viaggiava col vento in poppa, poi quel maledetto tiro nella porta di Donnarumma: una botta tremenda, il flessore della gamba destra che salta. «Sono gli incerti del mestiere, gli infortuni capitano. Quel tiro fa parte del gioco, prima di calciare non puoi certo pensare che ti farai male. Sfortuna ha voluto che quando sono rientrato ho avuto un altro fastidio che mi ha fermato di nuovo. Ma già da dopo la sosta ho recuperato e oggi sto bene».
Pronto anche ad entrare dall’inizio? «Certo. L’allenatore contro il Sassuolo ha preferito mettermi nel secondo tempo per darmi minutaggio. Ma io mi sento bene, mi alleno tutti i giorni con grande intensità. Se Inzaghi vuole, io sono pronto».
C’è un pizzico di rimpianto per questo stop proprio nel momento migliore della stagione? «Non mi va di dare spazio al rammarico: invece è importante che io sia rientrato e sia pronto proprio nel momento clou della stagione. Devo dire che non mi era mai capitato di fare una prima parte di campionato così bene, ma gli infortuni possono sempre capitare e ora che sono rientrato non ho altri pensieri che raggiungere la salvezza il più presto possibile».
Siete reduci da una sconfitta casalinga col Sassuolo: quanto può pesare quel ko? «Ha fatto rabbia non riuscire a porvi rimedio in qualche maniera. La prepari tutta la settimana, poi un episodio la rovina. Avremmo potuto anche pareggiarla, così come avremmo potuto perdere 3 a 0. Però siamo stati bravi a rimanere in partita fino alla fine. Lì sarebbe servito un pizzico di buona sorte».
Sulla quota salvezza tante proiezioni: secondo Letizia qual è il punteggio con il quale ci si salva? «Sono abbastanza ottimista sotto questo aspetto: credo che se riuscissimo a fare anche solo 6 punti, gli altri farebbero fatica a raggiungerci. Però la cosa migliore a questo punto è pensare partita dopo partita e presentarsi in campo spensierati come contro la Juventus».
Domenica all’Olimpico avete la Lazio, che è ancora in corsa per un posto in Champions… «La Lazio vuole fare a tutti i costi i punti per afferrare uno dei primi quattro posti in classifica. Eppure noi dobbiamo avere più fame, pensare che nonostante ci siano tanti soldi in palio per la Champions, sia più importante il nostro obiettivo che il loro. Noi ne abbiamo più bisogno, non dobbiamo sbagliare. Vogliamo giocare con umiltà, ma provando a portare a casa qualche punto. Quest’anno abbiamo giocato due volte con la Lazio, in amichevole e in campionato, e sono stati due pareggi. Come si dice? Non c’è due senza tre… anche se dopo due pareggi il massimo sarebbe vincere».
Chi teme di più della Lazio? «La Lazio è un’ottima squadra, non la scopro certo io. Ma viene facile dire Ciro Immobile, per altro il fatto che non segna da due mesi ci deve mettere maggiormente in guardia. Non ho rapporti d’amicizia con lui, anche essendo anch’io napoletano. Però all’andata al termine della partita mi ha dato la maglia: l’avevo promessa ad un mio cugino a non potevo esimermi. Il fatto è che dobbiamo temere lui, come tutti gli altri».
Avete individuato delle partite chiave per la salvezza in questo finale di stagione? «Dico quella con l’Udinese al Vigorito, nel lunch match del 25 aprile. Mi auguro che lo sia, soprattutto dopo due trasferte difficili contro Lazio e Genoa. Il sogno sarebbe di fare punti in entrambe le trasferte e poi chiudere i conti contro i friulani. Che per me costituiscono un gran bel ricordo: all’andata vincemmo e segnai un gol. Ma ora l’importante è arrivare all’obiettivo salvezza».
Potreste avvertire la pressione del momento ora che il traguardo si avvicina. «Come ha detto Inzaghi, le pressioni devono averle gli altri. Noi abbiamo otto punti di vantaggio sul terz’ultimo posto e non sono pochi. L’unico nostro pensiero deve essere quello di fare punti e vedere alla fine cosa siamo riusciti a fare. Dobbiamo solo rimanere tranquilli e giocare le nostre partite. Domenica c’è uno scontro diretto tra Cagliari e Parma. Ecco dove saranno le pressioni».
A cura di Franco Santo (CdS)