Da Torino: «Cluster in Nazionale? Le bolle devono essere perfette perché con le varianti i rischi sono più alti»

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L’analisi del professor Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, è netta.

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“Se i primi ad essere contagiati son stati degli accompagnatori, allora significa che la bolla non ha tenuto per tutti. Anche se, stavolta, ai calciatori non si può dare colpe».  
Vanno rafforzate le bolle per avere maggiori precauzioni?
«Assolutamente sì. Bisogna essere ossessivi: il rafforzamento delle misure nelle bolle è dovuto anche e soprattutto all’ingresso della variante. È un aspetto che accelera la trasmissione del contagio. Quello che prima poteva essere sufficiente per evitare il passaggio del virus, ora può non esserlo. Ecco perché le misure vanno rafforzate e quelle esistenti osservate in modo ortodosso. Se il calcio vuol sopravvivere a questa seconda disgraziata stagione, c’è la necessità di fare qualcosa in più. Il vantaggio è la possibilità di testare molto più facilmente e rapidamente».
La positività di Bernardeschi ha aperto un tema: fin quando un calciatore è a rischio dopo aver giocato con la sua nazionale?
«L’incubazione, nel caso di atleti quasi sempre asintomatici, deve esser valutata tra il momento dell’esposizione al contagio e quello del tampone positivo. Siamo nell’orbita delle 48 ore. Con la variante, ribadisco, la precauzione deve aumentare: anche perché chi infetta, oggi, mantiene più tempo il virus nel proprio corpo».
Lo stesso Bernardeschi e Sirigu hanno giocato il derby sabato: entrambi, poi, si sono rivelati positivi. Giusto giocare Juve-Napoli?
«Al momento, ci sono le condizioni per giocare. Per il caso di Sirigu, poi, all’aperto il rischio di contagio per i calciatori della Juventus è molto basso. Su Bernardeschi va fatta un’analisi attenta: ha giocato contro il Torino, è stato con i suoi compagni. La partita, oggi, è alle 18.45: si potrebbe trovare una soluzione scappatoia. Fare un tampone attorno a mezzogiorno: il risultato arriverebbe a poche ore dal match così da garantire la sicurezza di tutti».
Se si accertasse una nuova positività nella Juve?
«Allora credo che la partita non si giocherebbe. Perché questo positivo potrebbe esser il primo di una serie alla Juventus, l’apertura di un cluster nel gruppo squadra che va immediatamente fermato». M. Giordano (IL Mattino)

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