G. Calabrese: “Achì…ja campà ciente anne! Non è un modo di dire”
Cerchi di comunicare con la redazione, ma il vociare festante dei tifosi te lo impedisce, la borsa porta-pc è un macigno sulle spalle ed il caldo, sì, il caldo…Perchè queste saranno pure le Dolomiti, ma è la Val di Sole e fa caldo. Strada tutta in salita e ne è prevista un’altra…di salita. Quanta fatica, ma il Napoli lo sa? Poi, sorridi e riprendi a camminare. Un colpo di clacson, due. Oltre le cuffiette. L’auto si accosta. “Sali, sali che ti do un passaggio”. Un sorriso contagioso sulla faccia paffuta. Non puoi pensarci su due volte, mai. “Achì, grazie. Tu ja campà ciente anne!” E non era un modo di dire. Sarebbe stato giusto così. “Quante volte ti ho detto di chiamarmi? Ti accompagno io, così eviti di fare tanta strada a piedi!” E salutando a destra e a manca, mi riportava alla dimora “dimarese” in cui trascorrevo il ritiro. Per stare vicino al Napoli, al Napoli nostro. Mio, di Achille e di quelli come noi. Il primo ad arrivare, l’ultimo ad andar via. Non ce la faceva a star lontano dalla sua maglia, dal suo presidente, dal suo LO-REN-ZO! Quando arrivava sugli spalti del piccolo campetto di Carciato, non potevi non sentirlo. Lo sentivano i calciatori mentre si allenavano, lo sentiva il capitano. LO-REN-ZO! LO-REN-ZO! E non adesso, in tempi di gloria…Infatti anche lui, il tuo Lorenzo, lo ha sottolineato, ricordandoti: “Mi hai difeso contro tutto e tutti quanto ero criticatissimo, non mi dimenticherò mai di te. Ti mando un abbraccio forte e ti faccio una promessa: continueremo a vincere per farti gioire anche dal cielo. Ciao Achille e forza Napoli”. C’eri sempre, per tutti i tifosi azzurri. Indistintamente. In maniera naturale. E senza scopo alcuno. Strano, di questi tempi. Il caffè, la birra, la cena, il bambino che vuole fare la foto con il suo idolo, dove vedere la partita, l’alloggio da trovare, la strada da prendere…Chiediamo ad Achille. Uno così “presente” non può andarsene così silenziosamente. Eppure tu lo hai fatto. Adesso, rumore lo facciamo noi, su carta, web, social. Tutti per te. Perchè sarà doloroso non vederti più su quelle strade di montagna, vestito di blu ed azzurro a difendere, contro tutto e tutti, il tuo Napoli. Strade silenziose a Dimaro, lutto a Napoli. “Aviva campà ciente anne, Achì” e no, non è solo un modo di dire.
a cura di Gabriella Calabrese