Stefano Verga (pres. Riozzese Como): “Da oggi si va avanti solo chi ama i nostri colori sociali”

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È un momento certamente complicato per la nostra squadra che, nonostante il cambio di guida tecnica, fatica a ritrovare il passo avuto nel girone d’andata. Per questo, il Presidente, Stefano Verga, ha voluto mandare un messaggio forte a tutto l’ambiente Como Women: “Abbiamo fatto un girone di ritorno vergognoso con sei soli punti in sette gare. Abbiamo parecchie individualità ma queste devono mettersi al servizio del gruppo e questo non sta succedendo. Ho fatto tutto il possibile per cercare di rendere la squadra più competitiva. Abbiamo cambiato a malincuore tecnico trovando, per fortuna, un mister preparato come Calcaterra al quale dico di dare tutto fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. La scossa non c’è stata. Avevamo un campionato in mano e lo stiamo gettando via. Solo il tempo farà capire l’occasione che abbiamo e che stiamo sprecando. La società, qualora non dovesse essere promossa quest’anno ci riproverà l’anno prossimo, ma terrò solo chi dimostrerà attaccamento alla maglia e oggi ne salvo ben poche. Qui c’è tutto per fare bene e ci sono tantissime giocatrici pronte a venire da noi”.

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Qualche ragazza forse sta soffrendo le troppe pressioni? “Chi vuole essere un vincente deve saper gestire le pressioni. Dobbiamo onorare fino in fondo il nostro campionato. Non vogliamo essere derisi da calciatrici che, a differenza delle nostre, giocano per hobby, allenandosi alla sera. Forse avrei dovuto prendere meno prime donne e più soldati perché coi soldati si vincono le guerre, oppure servirebbe che qualche prima donna si metta a servizio del collettivo. Sono deluso, anzi, senza mezzi termini, sono incazzato. Avrei voluto portare in Serie A il gruppo intero, ma stiamo rovinando tutto”.
Come commenta la prova di domenica? “Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, mentre nella ripresa siamo spariti. Il Chievo ha meritato di vincere perché ha giocato col cuore e con un attaccamento alla maglia che le mie ragazze non hanno dimostrato di avere. Questa è la cosa che mi ha deluso di più. Quando ero vicepresidente del Como maschile, dopo una serie di risultati negativi, il direttore sportivo fece allenare la squadra alle sei di mattina in pieno inverno. Il risultato fu che alla fine vincemmo il campionato…”.
Dopo la pausa per le festività pasquali ci si butta nel rush finale. “Abbiamo cinque gare, una più difficile dell’altra. Dobbiamo guardare chi ci sta davanti ma anche chi sta dietro perché nessuna squadra concede nulla. In queste ultime cinque partite pretendo che venga dimostrato che il Como è stato costruito per dare vita a un progetto. Se non saliremo quest’anno ci riproveremo l’anno prossimo, ma voglio vedere la mia squadra giocare a calcio, come fatto in tante gare dell’andata. Ci deve essere un gruppo unito che lotta per un solo obiettivo. Sono stufo,  amareggiato e incazzato. Ho fatto tutto per rendere la squadra competitiva e non ci sono più alibi”.
Fonte: rcomowomen.it
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