La strategia del Napoli tra dubbi e sacrifici di mercato
Vada come vada, ed è strano immaginarselo, sarà un successo: perché che qualcuno resti, oppure che parta, al Napoli e a De Laurentiis andrà di lusso. C’è una squadra che ha un valore assoluto, l’ha riacquisito recentemente mostrando la sua vera faccia e esibendo la portata dei propri talenti, e ci sono già interlocutori che sembra vederli sull’uscio di Castel Volturno a bussare, ma con i piedi, perché tra le mani porterebbe valigie cariche di milioni di euro: c’è la solita fila per Koulibaly, c’è un portierino («ino» perché giovane) niente male, c’è quella stellina («ina» perché ogni tanto si spegne) come Zielinski che illumina e poi c’è Fabian Ruiz, eh sì, che si è ripreso la scena ed ora pure per lei l’estate rischia di diventare rovente. Una furia rossa sta per abbattersi sul trimestre più turbolento del calcio, quello in cui va in scena la fiera dei sogni (e di qualche incubo).
SACRIFICIO. La Champions League è lo spartiacque: potendola vivere da protagonista, sarebbe persino lecito (?) mostrare il petto e dire di no agli estimatori, come fece Aurelio De Laurentiis tre anni fa con il Manchester United che arrivò fino a centotto milioni di sterline per Koulibaly. Ma senza lo scintillio di quelle notti magiche, un sacrificio (uno?) diventerebbe necessario, anzi indispensabile, per far cassa e dare pure un taglio al monte-ingaggi, non certo alle aspirazioni che verranno (verrebbero) alimentate diversamente, attraverso «il progetto». Gli echi del mercato già si avvertono: dall’Inghilterra, of course, dove ci sono – ci sarebbero – sempre i due Manchester a seguire Koulibaly; e però pure dalla Spagna, dove c’è l’Atletico Madrid che non ha mai smesso di innamorarsi – e anche perdutamente – di Fabian Ruiz.
MISTER 100 MILIONI. Ma l’uomo del momento, per entità della valutazione, è diventato improvvisamente Piotr Zielinski, contratto in scadenza nel 2025 appena rinnovato e clausola rescissoria, per allontanare qualche «male intenzionato», fissata a cento milioni di euro: l’oro di Napoli è questo centrocampista multiuso, un uomo in grado di fare tante cose, adesso pure parecchi gol, che sta riempiendo la propria di stagione di «vecchi merletti».
IL DUBBIO. E poi, ma qui la Champions c’entra poco, semmai sarà l’indirizzo della politica societaria e il gradimento del nuovo allenatore: Meret o Ospina? E’ una domanda che sistematicamente si affaccia, in questi giorni vuoti di calcio, di costruzione dal basso: uno ha ventiquattro anni e l’altro «soltanto» nove in più, uno è costato venticinque milioni e il suo socio-amico-concorrente può avere estimatori, perché il curriculum vitae non gli manca e neanche l’attitudine evidente a palleggiare ad oltranza. Zitto zitto, il Napoli ha tra le mani un tesoro (e però si sapeva): quattro uomini da 275 milioni di euro. La casalinga di Voghera – onestamente e anche banalmente – si perderebbe in tutta questa fortuna.
Fonte: A. Giordano e foto (Cds)