La curva stabiese ed i rapporti con la camorra dei D’ Alessandro

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È noto da tempo che alcuni affiliati di spicco del clan D’Alessandro sono riusciti ad infiltrarsi nella «curva Sud» del tifo stabiese. Uno dei capi ultras della Juve Stabia è Giovanni Imparato, fratello di Salvatore «’o paglialone», il boss dello spaccio del rione Savorito, entrambi storici affiliati al clan D’Alessandro. Ha già una condanna per camorra ed ora rischia altri vent’anni nel processo Sigfrido. Oggi, Giovanni Imparato è detenuto ai domiciliari: è stato scarcerato un mese fa dopo un arresto in flagranza per spaccio di cocaina avvenuto ad ottobre.

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L’infiltrazione del clan tra i tifosi era «garantita» anche durante la permanenza in serie B della Juve Stabia. Innanzitutto, alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Pasquale Rapicano, parlano della gestione degli abbonamenti e descrivono un ruolo ben preciso per uno dei boss, Giovanni D’Alessandro alias «Giovannone». Il racconto di Rapicano è al vaglio degli inquirenti. Dalla Juve Stabia non sono mai arrivate segnalazioni o denunce in tal senso. Inoltre, il clan era sempre presente in curva con il «marchio» dei D’Alessandro: uno striscione con la sigla «R*S» (Rione Scanzano e una stella a cinque punte), che compare dappertutto nella roccaforte della cosca. Il gruppo Scanzano è ritenuto uno dei più rappresentativi tra i supporter stabiesi.
Il Mattino
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