Salvatore Bagni: “Zielinski è un calciatore di un altro pianeta”
L'ex centrocampista del Napoli intervistato dal CdS
Di qua, due punti, c’è la Champions, e di là, quattro punti c’è il vuoto: in mezzo, più o meno, sta il Napoli, sospeso tra l’allegria e la malinconia, tra «nobiltà» e «miseria», in una zona d’ombra che in dodici partite «secche» svelerà che vita dovrà affrontare, appena tra sei mesi e sulla quale Salvatore Bagni, un «guerriero», accende ottimisticamente la sua luce.
Bagni si è fatto già un’idea sull’epilogo di questa stagione. «La mia classifica finale, che qui ribadisco, è: Inter prima, Juventus seconda, Milan terza, Napoli quarto – forse di misura – sull’Atalanta quinta; sesta la Lazio e settima la Roma».
Varie certezze e un solo dubbio. «L’Atalanta è la squadra che gioca il miglior calcio, di una bellezza vera, ampia. E chi dice che c’è solo aggressività, non fa onore ad una squadra che ha qualità, fisicità e anche organizzazione. Se sta bene, fa male a chiunque».
C’è un terzo di campionato. «E quindi una serie di sconti diretti che potranno indirizzare in un senso o nell’altro i destini. Io la Juve non la immagino fuori dai giochi per la Champions. E il Napoli, se tra Crotone e Sampdoria riuscirà a fare sei punti, allora dà una svolta e può affrontare meglio poi le gare con l’Inter e la Lazio. In mezzo c’è lo «spareggio» con la Juventus, ma quello peserà soprattutto per i bianconeri».
Il Napoli le mette allegria. «E’ in condizione, ha recuperato uomini importanti, si è rimesso a giocare bene ed è reduce da due vittorie in casa di Milan e Roma che testimoniano la bontà dell’organico e anche gli effetti del lavoro di Gattuso».
Quinto, in ritardo, forse qualcosa è stato buttato via. «La fortuna gli ha voltato le spalle, sottraendogli troppi calciatori e contemporaneamente. L’Inter, per fare un esempio e vado a memoria, ha avuto – meno male – un’incidenza del virus assai più relativa. Le variabili di questo torneo sono state parecchie, penso anche agli infortuni, e il Napoli non è stato baciato dalla dea bendata».
Scelga un uomo simbolo per questa rimonta finale. «Io ho il sospetto che uno Zielinski non ce l’abbia nessuno. Ha dentro di sé giocate pazzesche, la capacità di giocare con entrambi i piedi, una intelligenza che serve per fare la differenza. A volte mi viene anche il dubbio che neanche lui sappia quanto sia forte. E se dovessero accorgersene, Real Madrid o club di quel livello, potrebbero svegliarsi. Per me, stiamo parlando di un calciatore di un altro pianeta».
Può bastare, secondo Bagni? «Io aggiungo il suo valore a quello degli altri e mi prendo una licenza: sottolineare quanto sia diventato gigantesco Insigne, leader e capitano vero. Gli atteggiamenti giusti, sempre, anche a Reggio Emilia, perché ci sta di perdere il controllo se ci rimetti due punti in quel modo al 93’».
Questo vento nuovo che spira potrà quindi spingere il Napoli più delle altre? «Ho visto in tv le immagini dell’Olimpico di Roma, la panchina in piedi ad incitare chi stava un campo. E’ un bel gesto di coesione che prima non si si scorgeva e che adesso aiuta, eccome».
Fonte: Antonio Giordano CdS