Le pagelle dell’Italia: ottimo lavoro da trequartista di Insigne. Donnarumma salva gli azzurri
Emerson Palmieri resta dietro. Verratti fatica, poi sale di livello
Esordio vincente dell’Italia del c.t. Roberto Mancini che batte per 2-0 l’Irlanda del Nord e si decide tutto nel primo tempo. A segno Berardi su assist di Florenzi, mentre il raddoppio, passaggio di Insigne e gol di Immobile. Nel secondo tempo gli azzurri rischiano di complicarsi la vita, ma Donnarumma salva su Smith e Whyte. Nel finale l’Italia sfiora la terza rete, prima con Immobile, esterno della rete e poi con Spinazzola. Le pagelle del CdS, bocciano le prestazioni di Emerson Palmieri e Locatelli a centrocampo.
G. Donnarumma 6,5 – Primo tempo tranquillo, con un’uscita di pugno, qualche rilancio e ogni tanto un richiamo. Parate, zero. Nel secondo serve invece tutta la sua bravura per salvare due gol su Whyte e subito dopo su Smith. L’ultima palla-gol dell’Irlanda nasce però da un suo passaggio corto, troppo corto, per Verratti.
Florenzi 6,5 – L’Irlanda si sposta in massa nella zona della palla, così libera spesso la sua fascia. Il parigino sa come sfruttarla, con i lanci giusti per Berardi (da applausi quello per l’1-0), con gli inserimenti senza palla e con un controllo totale del settore.
Bonucci 6 – Con otto avversari appiccicati su due linee poco distanti dall’area, il lancio è un’arma difficile da usare, ci vorrebbe Pirlo… Lo juventino, alla 100ª in azzurro, ci prova lo stesso con risultati alterni.
Chiellini 6,5 – Per il capitano sono 106 in Nazionale e nell’occasione il suo fisico di roccia è utile per evitare anche il minimo problema nel duello con Magennis.
Emerson Palmieri 5 – Era una riserva con Lampard e lo è anche adesso con Tuchel, nel Chelsea è titolare solo in FA Cup, è l’azzurro che ha giocato di meno (appena 778’ con i Blues). Forse è per questo, per mancanza di ritmo, che resta sempre dietro, staccato dal gioco, mai incisivo.
Spinazzola (30’ st) sv – In un quarto d’ora fa più del suo predecessore, ma ci vuole poco…
Lo. Pellegrini 5,5 – Da un giocatore con la sua tecnica è lecito aspettarsi qualcosa di più proprio perché di spazio ce n’è poco. Tarda anche a trovare la posizione giusta per creare difficoltà agli irlandesi.
Barella (19’ st) 6 – Meglio del romanista, ma mica tanto.
Locatelli 5 – A metà primo tempo Mancini lo richiama perché pretende, a ragione, più precisione nei passaggi. Non è semplice sostituire Jorginho, però lo spessore tecnico del regista del Sassuolo è tale che non ci si può accontentare dell’ordinaria amministrazione. E si può essere ancora meno soddisfatti di quel passaggio indietro (costruzione dal basso? Più che altro costruzione senza senso) che porta l’Irlanda alla doppia palla-gol.
Pessina (39’ st) sv
Verratti 6 – Inizio un po’ faticoso, poi sale di livello e diventa il vero riferimento del trio centrale. E’ rapido a trovare Insigne per il contropiede del 2-0. Già, Verratti-Insigne-Immobile, è un gol nato in ricordo del Pescara di Zeman. E’ coinvolto, suo malgrado, nell’ultima occasione da gol dell’Irlanda.
Berardi 7 – E’ scatenato. Attacca come una furia sulla destra, lo fa con tecnica, velocità e cattiveria. Il suo gol è molto bello, tutti si aspettano il cross e invece fa partire una sassata di sinistro sotto la traversa. E’ la terza rete di fila in Nazionale dopo Polonia e Bosnia. Non si ferma qui, ci prova anche con gli assist. L’intesa con Florenzi è eccellente.
Chiesa (30’ st) sv – Comincia a destra, poi, quando entra Grifo, va a sinistra, ma la spinta della squadra è esaurita e non può incidere.
Immobile 6,5 – Più che un gol è una liberazione. Lo segna di sinistro, dopo averne sbagliato un altro forse più facile. Si batte nel primo tempo, meno nel secondo.
L. Insigne 6,5 – Più che da esterno gioca da trequartista, o meglio, parte da sinistra e taglia al centro per lavorare di tecnica fra Immobile e Verratti. Fa bene quel lavoro di ricucitura.
Grifo (39’ st) sv – Va sulla fascia destra ed entra in azione solo una volta.
Mancini (ct) 6 – La sua Nazionale non si ferma e comincia il girone mondiale con un’altra vittoria, piena di luci nel primo tempo e di ombre nel secondo. E’ difficile spiegare perché, dopo aver segnato due gol con un totale di 5 passaggi (2 per la prima rete, 3 per la seconda), si voglia correre il rischio di prendere gol costruendo da dietro. Non ha senso.
Fonte: CdS