Azzurro come il colore della maglia della Nazionale, l’altro grande amore di Insigne. Perché da quando Roberto Mancini è diventato il ct dell’Italia, per Lorenzo Coverciano si è trasformato nel paese dei balocchi. Non alla Pinocchio, perché Insigne è uno scolaretto modello, ma perché con Mancini il feeling tecnico è tale da rendere tutto molto più facile e soprattutto divertente. Il ct lo ha investito fin da subito, consegnandogli la maglia numero 10 (quella che nel Napoli non potrebbe vestire mai per rispetto di Maradona) e gli ha dato massima libertà di manovra dalla metà campo in su. Nel 4-3-3 di Mancini, infatti, Insigne rappresenta la stella fissa attorno alla quale girano gli altri motori mobili. Quando c’è stata una penuria di punte, gli ha chiesto anche di giocare da falso nove al centro del tridente e Lorenzo si è messo a disposizione dell’allenatore pur non amando affatto quella posizione. Il rapporto tra Mancini e Insigne è strettissimo: si sentono spesso durante la stagione, si confrontano e si confortano, soprattutto nei momenti di difficoltà di Lorenzo, quando il ct gli sa stare vicino come pochi altri. Parlano la stessa lingua, quella del calcio bello ed elegante. Si sono trovati subito e insieme cullano il sogno di far trionfare l’azzurro agli Europei di giugno. B. Majorano (Il Mattino)
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