«Giustizia per Maradona»: oggi corteo a Baires. Zie contro nipoti
L’appuntamento è fissato oggi alle ore 18 in Argentina, le 22 in Italia. Il popolo di Maradona si raduna davanti all’Obelisco di Buenos Aires per un corteo pacifico. «Chiediamo che si faccia chiarezza sulla fine di Diego: non è morto, lo hanno ucciso», spiegano gli organizzatori del comitato Pueblo Maradoniano. A guidare la manifestazione, che in particolare mette sotto accusa l’avvocato Morla e il medico Luque, saranno Dalma e Gianinna Maradona, le figlie di Diego e Claudia Villafane. «Ma siamo convinti che ci saranno migliaia di persone in piazza, indignate per quanto è accaduto in questi mesi».
ZIE CONTRO NIPOTI
Intanto, c’è un nuovo scontro tra le sorelle e le figlie di Maradona. La sorella Ana ha inviato un messaggio audio al programma televisivo Intrusos, con parole dure nei confronti di Dalma e Gianinna: «Quando le mie nipoti la smetteranno con questo circo e di buttare tanta m… parleremo. Parleremo noi e le persone che sono innocenti. E diremo la nostra verità». E poi: «Vorrei soltanto una cosa adesso: che si lasci in pace mio fratello». Ana e le sorelle Kitty e Lili hanno deciso di affidarsi a Morla, l’ex avvocato di Diego e amministratore della società che gestiva i suoi contratti (Sattvica SA), per essere rappresentate come parti lese nell’inchiesta sulla morte del campione. Per ora vi sono sette indagati. Lunedì c’è stata la prima riunione della commissione medica istituita dalla procura di San Isidro per accertare non solo le cause della fine di Maradona ma anche il tipo di assistenza che aveva ricevuto dopo essere stato sottoposto all’operazione alla testa. I legali del dottor Luque, uno dei sette indagati, hanno presentato alla commissione una relazione in cui sottolineano che Diego è morto per un arresto cardiocircolatorio durante il sonno, «un evento assolutamente imprevedibile», e che sulla base degli accertamenti clinici precedentemente effettuati «non c’era nulla che evidenziasse problemi cardiaci». R.S. (Il Mattino