Per tutta la settimana Koulibaly ha mostrato il suo pentimento per quel gesto contro il Benevento
Spesso avviene che «la corda pazza» diventi padrona di noi. Non lo dice Koulibaly ma lo scrivano Ciampa nel «Berretto a sonagli» di Pirandello. Perché a volte succede, il guaio è che non deve succedere. Ecco, stasera torna titolare Koulibaly e tutti sanno come pesi la sua mancanza in difesa. L’espulsione con il Benevento resta tra le cose più inspiegabili fatte dal difensore senegalese da quando è a Napoli, con in sottofondo le voci della panchina che lo invitavano a stare calmo. Eppure lui non è un bullo, non ne ha neppure la postura. Lui è quello che con Ghoulam porta da mangiare ai senzatetto, si ferma nei posti dove sa di trovare dei clochard per donare abiti e scarpe, lontano dai riflettori e dalle foto. Eppure, in campo qualche volta perde la testa. Con errori e disattenzione clamorose e come domenica scorsa quando si è fatto cacciare. Ha pesato quel rosso. E allora per tutta la settimana Koulibaly ha mostrato il suo pentimento per quel gesto e ora ha spiegato di avere grande voglia di riscattarsi. A partire dal Bologna P. Taormina (Il Mattino)