Rino Cesarano: dal pressing parziale alla confusione tattica del Napoli

Il preferito sulla futura panchina azzurra

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Il giornalista Rino Cesarano è intervenuto a “Donne nel Pallone – Speciale 90 minuti”, programma condotto da Sonia Sodano e Gabriella Calabrese in onda su Radio Onda Sport.

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Pressing del Napoli? Deve essere una questione di squadra. Quando il Napoli sta bene di testa e di gambe riesce ad esprimersi al meglio, basti vedere la partita con il Benevento. Il pressing non è una cosa individuale, deve essere l’intera squadra a lavorare in tal senso, se lo fanno solo Insigne e Mertens e gli altri compagni stanno a guardare è chiaro che non si otterrà nulla. Quest’anno gli azzurri non stanno sempre bene a livello di gambe, vuoi per gli infortuni, vuoi perché si gioca ogni tre giorni, c’è una certa confusione e disintegrazione tattica e l’allenatore non è riuscito ad addestrare la squadra al pressing.

Ripartenza dal basso? Il Napoli non possiede giocatori capaci per fare questo tipo di gioco. Quando si attua questo sistema è necessario trovare degli sbocchi a centro campo. Non è giocando dal basso che si risolvono i problemi, quando la palla arriva ai centrocampisti molto spesso questi ultimi sono costretti a tornare indietro perché i compagni non si fanno trovare. Penso a quando c’erano Hamsik e Callejon, calciatori che si facevano trovare in ogni angolo del campo. Solo se hai questo tipo di giocatori si può ripartire e attuare questa tecnica.

Post Gattuso? Si è parlato di Italiano, De Zerbi e Juric, penso che tutto dipenda dal Napoli se disputerà o meno la Champions e, soprattutto, che tipo di progetto vorrà fare la società. Io spero che il successore di Gattuso sia Juric, un allenatore che stimo moltissimo e che adopera un gioco pratico, moderno ed essenziale. Ha anche la dote di trovare giovani di prospettiva e renderli al meglio, e questo è un aspetto che può piacere molto a De Laurentis. Lui con il Verona ha un contratto fino al 2023, spero ci sia una clausola che possa svincolarlo perché credo sia l’uomo giusto per la panchina azzurra.

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