Novellino: “I tanti infortuni non hanno aiutato Gattuso. Se fossi allenatore del Napoli non rinuncerei a quattro calciatori…”
“Ridimensionamento Napoli? La squadra e la società hanno bisogno di uomini come Mertens ed Insigne – queste le parole di Walter Novellino, ex allenatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Si è visto anche ieri, trasformando la squadra che veniva da un periodo non bello. Merito degli azzurri che hanno fatto un’ottima partita, ma il Benevento è stato timido, meno spavaldo del solito. Gattuso? Noi allenatori siamo soggetti ai risultati, e quelli di Rino, ultimamente, non sono stati ottimi. Il presidente, dal canto suo, è stato sempre in silenzio, parlando solo per dare fiducia all’allenatore. Gli infortuni non hanno aiutato Gattuso, così come le prestazioni al di sotto degli standard di alcuni calciatori. È mancato Osimhen, ed anche ora che è rientrato non sta giocando ai suoi livelli. È mancato anche Di Lorenzo e, in generale, tutta la fase difensiva non è stata all’altezza. Ad esempio ieri, Koulibaly, ha fatto un errore da giovane inesperto. Gattuso sta facendo troppo da parafulmine per i suoi calciatori. Nonostante tutto, Rino è stato giudicato troppo, cosa già accaduta anche con Ancelotti. Mertens? Giocatore straordinario, come punta centrale è determinante. Bisogna fare i complimenti anche a Ghoulam, che tra giovedì e ieri ha dimostrato di essere ritornato ai suoi livelli. Quest’anno il calcio, senza pubblico e senza la possibilità di allenarsi bene, è cambiato radicalmente. Senza pubblico sembrano partite di allenamento, ed alcune squadre stanno facendo fatica a giocare con intensità senza il supporto dei tifosi. Però la qualità, alla fine, viene sempre fuori. Basti pensare che l’Inter ha fatto fatica inizialmente, mentre ora sta venendo fuori grazie alle qualità dei suoi uomini chiave. Juventus? Ha cambiato tanto, ha dato il timone in mano a Pirlo alla sua prima esperienza da allenatore e ha tanti giovani. Milan? Squadra sorprendente con giovani importanti. Modulo? Credo che un allenatore debba credere in quello che fa, non si può cambiare spesso sistema di gioco. Io sono nato col 442, convertendomi, poi, al 4231. In questo modulo sono fondamentali i due mediani avanti alla difesa. Credo che il Napoli abbia gli uomini adatti per andare avanti con questo sistema di gioco. A chi non rinuncerei se fossi l’allenatore del Napoli? Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian. Un ricordo di Gattuso quando ero a Perugia? È sempre stato un volenteroso, uno che voleva migliorarsi sempre. Un ragazzo leale che non ti tradirà mai. Mi ricordo che quando giocammo contro il Milan ed io ero alla Sampdoria, gli nascosi la palla su una rimessa laterale e mi disse ‘terrone, passami la palla’”.